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Bastonate, fumogeni, scritte e insulti omofobi. Il branco all’assalto della sede Gay Center di Roma. VIDEO

Oggi alle ore 18 sit-in davanti al Rainbow Wall di via Galvani 51, Roma, per dire basta all'omobitransfobia.

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La sede romana del Gay Center è da tempo vittima di omobitransfobia da parte di giovanissimi, che puntualmente si muovono in branco, come certificato dalle telecamere esterne alla struttura. Ragazzi e ragazze che si accaniscono sul muro pittato di rainbow, prendendo a mazzate l’ingresso della sede che si trova nel cuore di Testaccio, scrivendo insulti omobitransfobici sul marciapiede, accendendo fumogeni, urlando “fr*ci” ripetutamente, senza che nessuno dica e/o faccia niente per fermarli.

Nel video diffuso dal GayCenter si vedono prima due ragazzini utilizzare una mazza da baseball contro la porta. Poi ritornano, ma saranno una decina, per scrivere oscenità in strada. Successivamente accendono un fumogeno, dando spesso l’impressione di volerlo lanciare contro la sede. Come se fosse un gioco, un passatempo, riempiono le proprie serate vomitando odio nei confronti di un’associazione LGBTQIA+.

Attacchi che presentano chiari indicatori di odio omolesbobitransfobico nei confronti del Gay Center, presidio di tutela e sostegno verso persone LGBTQIA+, nonché sede del servizio Gay Help Line 800 713 713, meno di un anno fa ricoperto da manifesti omobitransfobici. Venerdì 2 febbraio a partire dalle ore 18 sit-in davanti al Rainbow Wall (muro arcobaleno in via Galvani 51 F Roma, testaccio Metro Piramide), simbolo dei diritti della comunità LGBT, per dire no all’omobitransfobia.

La prima reazione è stata di paura, per il fatto di riconoscersi vittime di un attacco diretto“, ha dichiarato Alessandra Rossi, Coordinatrice Gay Help Line 800 713 713. “La seconda di preoccupazione, perchè questi atti sono il risultato di un discorso pubblico che incita sempre di più all’odio verso chi continua a essere etichettato come “diverso” e perciò bersaglio di violenza. Questo conferma l’urgenza e l’importanza di inserire l’educazione all’affettività e al rispetto nei percorsi di istruzione, come Gay Center ha più volte richiesto lanciando una apposita petizione. Abbiamo sporto denuncia alle forze dell’ordine e pertanto ci auguriamo che le persone responsabili vengano presto identificate.”

Come associazione impegnata con progetti educativi nelle scuole e servizi antidiscriminazione come Gay Help Line (numero verde 800713713) chiediamo dunque che vengano rimosse le scritte e facciamo appello al Ministro Valditara di investire nei corsi contro la discriminazione verso LGBTQIA+, affinché si possano prevenire questi comportamenti e ogni luogo di tutela delle persone LGBTQIA+ possa continuare a essere un luogo sicuro di partecipazione“, ha concluso Alessandra Rossi.

Gay Center ha in tal senso fatto partire una raccolta firme affinché l’Educazione Sessuale e all’Affettività diventi materia scolastica, in modo tale che “si possano evitare stupri, stigma omobitransfobico, violenza, crolli psicologici, ansia da prestazione, malattie sessualmente trasmissibili“.

Perché in questo modo i giovani saranno in grado di prendere decisioni sula propria salute e sulle relazioni interpersonali, comprendendo le modalità di trasmissione delle infezioni sessuali, accedendo agli strumenti di prevenzione necessari; Saranno in grado di riconoscere il principio del consenso, contrastando abusi sessuali, mettendo alla base di qualsiasi relazione il rispetto della persona; Saranno in grado di parlare liberamente di ciò che in Italia è considerato un Tabù in relazione alla sessualità e, proprio per questo, catalizzatore di ignoranza; Sapranno comprendere, accettare e rispettare l’esistenza di più orientamenti sessuali e identità di genere, rendendo migliore la vita delle persone LGBTQIA+ e accogliendo l’idea di esserne parte senza timore; Potranno tenere in conto che la realizzazione personale non dipende dell’adesione a un modello eteronormato di affermazione sociale.

Gay Center ha ufficialmente chiesto all’attuale governo e al Ministro dell’Istruzione Valditara di implementare programmi di educazione sessuale e all’affettività basati sulla scienza e modulati sull’età degli studenti; Assicurare che tali programmi rispettino la diversità delle esperienze sessuali e delle identità o espressioni di genere; Fornire formazione adeguata agli insegnanti per garantire la qualità dell’insegnamento; Coinvolgere i genitori nell’elaborazione dei programmi e nel processo decisionale.

Oltre 12000 le firme raccolte.

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