È morta a causa di un ictus all’età di 87 anni Margaret Thatcher. Primo premier donna della Gran Bretagna ed esponente di una conservatorismo liberale che negli anni ’80 arrivo’ a contagiare gli Stati Uniti, la “lady di ferro” è stata una figura controversa. Nei suoi 11 anni a Downing Street, segnati dalle privatizzazioni e dalle vittorie nel braccio di ferro con i sindacati e nella guerra delle Falkland, fu una delle figure più amate ma anche più detestate della Gran Bretagna del dopoguerra.
Anche sul fronte dei diritti lgbt è tutt’oggi una figura controversa. Fu uno dei pochi conservatori a votare a favore della depenalizzazione dell’omosessualità maschile e dell’aborto. Nel terzo mandato (1987-1990), però, varò una legge contro l’omosessualità a cui dedicò una canzone Boy George, cantante del gruppo Culture Club dal titolo No Clause 28 (“No all’articolo di Legge – N. 28”). «Ai bambini che hanno bisogno di essere educati al rispetto di valori morali tradizionali viene insegnato che godono del diritto inalienabile di essere gay», disse alla conferenza del Partito Conservatore, il 9 ottobre 1987, per difendere la Clause 28.
La demenza che l’aveva colpita da tempo fu raccontata sul grande schermo dall’attrice Meryl Streep che vestì i panni dell’ex primo ministro in The Iron Lady di Phyllida Lloyd. Per questa interpretazione, il 26 febbraio 2012, la Streep ha vinto il suo terzo premio Oscar.
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