Ancora un episodio di omofobia ai danni di due ragazzi uno ‘ritenuto’ gay, l’altro colpito solo perché voleva difenderlo. E’ successo a Milano, ma quello che forse lo rende un fatto ancora più grave è che si sia verificato dentro un oratorio, per la precisione quello della chiesa di Sant’Angela Merici.
Le due vittime, 20 e 21 anni, sono stati assaliti da un branco di giovani tra i 15 e i 17 anni e solo dopo ripetute violenze e le necessarie cure mediche, i due hanno trovato il coraggio di denunciare l’accaduto. Ad essere indagati a piede libero per percosse, lesioni, minacce sono adesso i due considerati capi di questa baby gang. Gli episodi di violenza che vengono loro contestati sono ben otto. Gli episodi piu’ gravi di violenza, nei confronti del 21enne, si sono verificati il 28 novembre scorso, quando il giovane e’ stato medicato in ospedale, per contusè’ stata di 10 giorni.
Sembra che in zona, gli abusi e le violenze fossero note, ma che non fosse stata data grande importanza perche’ non ritenute cosi’ cicliche e ripetitive. Le due vittime, invece, hanno messo al corrente della situazione i loro genitori i quali, soprattutto quelli del 21enne, lo hanno spinto a denunciare le aggressioni. Gli agenti di polizia, dopo aver concordato un piano con i due ragazzi, hanno sorpreso i due bulletti in flagranza di reato. Al momento è al vaglio di Anna Maria Fiorillo, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni a Milano, la richiesta fatta dagli inquirenti di diffida, ai due bulli, a frequentare l’oratorio dove si sono verificati i fatti.
"Questo avviene perché il clima d’odio, alimentato dalle gerarchie cattoliche e dalle destre italiane, favorisce l’emulazione di atteggiamenti razzisti e omofobi – dichiarano in un comunicato stampa Aurelio Mancuso e Paolo Ferigo, rispettivamente presidente nazionale e milanese di Arcigay -. Oltre a non aver approvato alcuna norma di condanna di questi atti, la classe politica italiana si rende ogni giorno responsabile di essere cattiva maestra dei giovani. Non stupisce infine l’atteggiamento dei preti dell’Oratorio che, come accade agli insegnanti delle scuole medie e superiori, non danno il giusto peso a questi atti violenti valutandoli come semplici bravate".
Gli fa eco il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli di Roma. "Respingiamo con fermezza l’ondata di violenze perpetrate ai danni di giovani gay – fanno sapere dalla Capitale -. Proprio oggi è stato presentato in conferenza stampa il primo progetto organico di interevento di un’Associazione gay belle scuole di Roma, esattamente in occasione dei 25 anni di attività dell’Associazione. Lo slogan del progetto è ‘Smontiamo i bullismi’ ad indicare una varietà di situazioni in cui gli adolescenti si vengono a trovare nei loro anni di formazione".
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