Il 25, 26 e 27 settembre 2009, dopo le tappe di Madrid, Londra, Parigi e New York, anche Roma vedrà arrivare il primo Torneo di tennis internazionale lgbte (lesbo-gay-bisex-transessuale-etero).
Nato dalla collaborazione fra Yellow Sport (associazione sportiva lgbte dedita non solo al tennis ma anche al calcetto, canoa, ping pong, golf, sci e rugby), Di’ Gay Project, il Municipio X, da sempre sensibile ai diritti civili, e TC Garden (importante sporting club diretto da “Pancho”, giocatore storico della nazionale italiana di Coppa Davis, già sede del torneo maschile di classifica ATP Roma Open Garden), il torneo si presenta non solo come momento di competizione sportiva ma anche come momento di riflessione sui diritti civili.
“La scelta è quella di aderire a un progetto dove ognuno è libero di essere se stesso, nel rispetto delle proprie identità, dove le differenze sono un valore di crescita”, dichiarano gli organizzatori.
Il programma di Uno smash per i diritti civili, dopo l’inaugurazione del 24 settembre con la partecipazione alla fiaccolata organizzata a Roma contro il Razzismo, si snoderà sui campi del TC GARDEN e del T.C. La Torre, lungo le tre giornate del 25, 26 e 27 settembre. Ad inaugurare la kermesse tra sport e diritti civili, Piero Terracina, uno dei sopravvissuti ai campo di sterminio, e Grazia Di Veroli, esperta della Shoah, introdotti dal giornalista Stefano Campagna. Nei tre giorni sarà possibile vedere anche la mostra fotografica “Universi Diversi” presso il T.C. Garden.
Al torneo parteciperanno 100 atleti di cui la metà donne, in arrivo da tutta Italia, Belgio, Lussemburgo, Francia, Spagna, Svizzera, Olanda, Romania, Inghilterra e Irlanda. I vincitori saranno premiati con: un viaggio offerto dall’agenzia “Gli amici dei viaggi di Giorgio”, il comodato d’uso di una vettura Citroen per sei mesi, un biglietto per l’Art Deco di Miami e l’iscrizione alla palestra Fitness First di Roma. Tutti i tornei di tennis organizzati da Yellow Sport seguono le regole della FIT (Federazione Italiana Tennis) e della GLTA (Gay and Lesbian Tennis Alliance, l’organizzazione internazionale a cui fanno capo i tornei del circuito glbt), segnando di fatto un anello di unione tra due mondi sportivi: quello ufficiale e quello omosessuale.
Insomma anche i gay giocano a tennis!
Sembra un’ovvietà, eppure uno degli ambienti in cui l’omosessualità viene maggiormente discriminata è proprio quello sportivo. Ed è proprio dalla volontà di rompere il tabù legato alla normativa eterosessuale dello sport che sono nati negli Stati Uniti gli Outgames, le cosiddette olimpiadi gay a cui partecipano, fra i tanti, vere e proprie star dello sport come Martina Navratilova, Greg Louganis, Carl Lewis, Mauresmo. Ma se gli Outgames rappresentano la punta massima di visibilità del mondo sportivo “out” (da “coming out”, cioè venire fuori allo scoperto), migliaia di atleti omosessuali competono ogni anno in manifestazioni sportive di grande impatto sia politico che agonistico.
Così in Italia, coordinati da Yellow Sport, si sono disputati tornei di calcetto, beach volley, ping pong e tennis, fra cui il famoso PINK LADIES, frequentatissimo torneo lesbico di Torre del Lago. Che il tennis fosse uno sport particolarmente amato dalla comunità gay è un dato di fatto: sarà stata lo struggente coming out della campionessa Martina Navratilova che, con i suoi muscoli sempre pronti all’attacco, ha sfatato quell’immagine di debolezza, omertà e subordinazione legata al mondo lesbico.
Il primo Torneo internazionale lgbte sarà un vero e proprio spettacolo di fine estate, illuminato dalle luci settembrine di questa capitale in cui la vera battaglia politica non si combatte più all’interno dei partiti ma sui diversi campi della vita, e quindi anche dello sport.
A presentare l’evento, in Campidoglio, Ileana Argentin e Paola Concia, deputate del Partito Democratico, Enzo Foschi – Vicepresidente della Commissione Sport e Cultura, e Imma Battaglia, Presidente di Di’ Gay Project.
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