Oggi 41enne, Alessandro Di Battista è stato un deputato della XVII legislatura della Repubblica Italiana con il Movimento 5 Stelle. Battitore libero all’interno dello stesso Movimento, tanto dall’aver ‘attaccato’ Beppe Grillo e più volte polemizzato con i vertici del ‘partito’, Luigi di Maio in testa, Di Battista si è concesso un lungo post social legato alla ‘legalizzazione della cannabis’.
“Volete la regolamentazione della produzione e della vendita della cannabis? Allora evitate di farvi i selfie con una canna in mano”, scrive Alessandro, prima di inciampare in un gratuito e inspiegabile confronto con i Pride.
Si tratta di gesti infantili ed altamente controproducenti. Ricordano coloro che pretendono di ottenere un miglioramento dei diritti civili per gli omosessuali esibendosi in volgari forme di trasgressione durante i Gay Pride.
Non si capisce quali siano queste ‘volgari forme di trasgressione’ che prenderebbero vita nel corso dei Pride. Di Battista, evidentemente, non conosce affatto la storia dei Pride, nati 50 anni or sono a New York, con attiviste transgender in prima fila, a sfilare a testa alta, fiere del proprio io e senza censure di alcun tipo nell’atteggiamento e/o nel vestiario. Di Battista, evidentemente, non ha mai visto un Pride con i propri occhi, perché se così fosse saprebbe perfettamente che la stragrande maggioranza dei partecipanti non è neanche lontanamente avvicinabile all’aggettivo ‘trasgressivo’. Di Battista, probabilmente, non conosce neanche l’esistenza del Pride Month, e dei moti di Stonewall che proprio questo weekend verranno celebrati in tutto il mondo, perché in caso contrario la gratuità di un simile intervento sarebbe ancor più fastidiosamente inaccettabile nella sua apparentemente casuale tempistica. Il Pride nasce come forma di libertà a lungo repressa e nessuno potrà mai provare a frenarla, perché rappresentazione di una comunità così diversificata, che ha letteralmente combattuto per farla sua, dopo decenni di soprusi.
Di volgare ed esibizionista, a nostro avviso, ci sono soltanto le sue parole.
“Da Di Battista parole inaccettabili, si deve vergognare – ha tuonato la segretaria metropolitana del PD, Silvia Roggiani. “Ci aspettiamo una presa di distanza da parte del Movimento Cinque Stelle che, solo un anno fa, ha partecipato al Milano Pride“.
Solidarietà alla comunità e al movimento arcobaleno la esprime il responsabile Diritti del PD Milano Metropolitana, Michele Albiani, che dichiara: “Parole indegne che alimentano un clima d’odio verso le persone LGBT+, proprio nel mese in cui celebrano il loro orgoglio. L’esponente grillino, forse in cerca di visibilità, sceglie di attaccare la comunità arcobaleno usando stereotipi della peggior destra. Chieda scusa“.
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Bacibaci , quoto in tutto e per tutto il tuo commento ; si possono avere gli attributi quadrati anche con i tacchi alti ed il boa. Anzi , proprio quando non si teme di perdere una vieta " considerazione sociale", che monta la rabbia per essere additati come fenomeni negativi. Nessuno , ovviamente , sarà costretto ad indossare tacchi , come nessuno deve impedirlo. Una sera all'OMPOS di Roma ho incontrato Mario Mieli in calze di nylon e tacchi alti , rigorosamente neri .
Questo continuo attacco al pride è disgustoso, significa non avere coscienza storica. La storia del movimento lgbt ha avuto in prima fila quelli col tacco a spillo ed il boa al collo. Io non indosso tacchi o boa, ma non dimentico chi è stato in prima fila, mentre quelli tutti muscoli e cravatta, per lo più, ieri come oggi, criticano ma attivismo non ne fanno. Wolfie, tu di sicuro non fai attivismo, magari non hai fatto neppure coming out, siete tutti uguali, beneficiari a scrocco dei diritti guadagnati anche grazie all'enorme contributo da quelli che andavano in giro coi tacchi e pure sputate su chi ha avuto molto più coraggio di voi. Ridicoli e dannosi.
Non posso entrare nel merito dei giudizi di "Dibba", né nella loro espressione riguardo al Pride , devo solo dire che il Movimento tutto è stato la mia più grande delusione politica in merito ai "nostri"diritti . Non posso dimenticare il tradimento e la marcia indietro in Senato all'approvazione della Legge Cirinnà , dopo che DiMaio è stato ricevuto in pompa magna dal Cardinale Bagnasco .
E ha ragione da vendere...oppure qualcuno potrebbe tentare di convincermi che un carro allegorico con sopra una trans con le tette rifatte di fuori e vicino un palestrato che sculetta indossando un jockstrap sarebbero utili alla causa dei diritti civili dei gay? Quell'immagine volgare e totalmente incoerente con la realtà quotidiana delle persone omosessuali che viene propagandata nei pride è utile per sensibilizzare la popolazione su temi come matrimoni e adozioni gay? ahahahahahahahahahahahahahahahahahah