A giugno, l’Alta Corte del Botswana aveva dichiarato illegittimo l’articolo 164 del codice penale, che puniva il sesso anale e orale tra persone omosessuali con una pena di sette anni di carcere. La sentenza ha quindi depenalizzato l’omosessualità, ma c’è un ostacolo.
Il problema nasce dal procuratore generale Abraham M. Keetshabe, il quale ha lanciato un appello contro la sentenza della Corte Suprema, per reintrodurre il “reato di omosessualità“.
Ho letto a fondo il giudizio e sono dell’opinione che l’Alta Corte abbia commesso un errore nel giungere a questa conclusione. Pertanto, ho deciso di prendere nota di un ricorso presso la corte.
Queste le parole del procuratore generale, il quale è critico nei confronti della sentenza che spiegava:
ogni discriminazione contro un membro della società è una discriminazione contro tutti.
Inclusione contro chiusura mentale in Botswana
Il giudice dell’Alta Corte Michael Leburu aveva spiegato che:
Una nazione democratica è una nazione che abbraccia tolleranza, diversità e apertura mentale. L’inclusione sociale è fondamentale per porre fine alla povertà e promuovere la prosperità condivisa. […] Non è nell’interesse pubblico criminalizzare la condotta sessuale dello stesso sesso.
I giudici insomma avevano escluso la possibilità che una parte di cittadini del Paese possa essere discriminata per il loro orientamento sessuale, che prevedeva appunto anche una pena detentiva.
Com’era arrivato il caso all’Alta Corte?
La decisione dell’Alta Corte era arrivata dopo l’appello di un ragazzo di 24 anni, Letsweletse Motshidiemang, uno studente di letteratura inglese dell’Università del Botswana.
Con l’aiuto di un professore di giurisprudenza e avvocato, aveva dimostrato quanto era complicato portare avanti una storia d’amore con un altro uomo, in particolare i rapporti sessuale.
Mi è vietato esprimere la più grande emozione dell’amore attraverso l’atto di godere di rapporti sessuali con un altro maschio adulto consenziente.
aveva spiegato, per far capire le difficoltà della comunità LGBT+ nel condurre una relazione e vivere liberamente la loro vita.
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Pare che i giudici imparziali e non politicizzati siano rimasti solo a Berlino. Di certo non abitano in Botswana né ad Agrigento.