E’ arrivata la conferma dall’Alta Corte del Botswana: tutte le leggi contro le persone omosessuali sono state cancellate. Una sentenza storica, che riscrive il codice penale, dove si indicava che le persone LGBT potevano essere perseguite, secondo una legge del 1965. Con questa decisione, la comunità LGBT potrà accedere con più facilità all’assistenza sanitaria e quindi alle cure. A battersi e fare in modo lo Stato si interessi alla causa è stata l’associazione LEGABIBO, che da anni lotta per il riconoscimento dei diritti civili.
Dalla parte dell’associazione e della comunità lo stesso presidente del Botswana, Mokgweetsi Masisi. E’ stato proprio lui, durante un incontro riguardante le violenze di genere, ad affermare che:
Ci sono molte persone omosessuali in questo paese che sono state violate e che hanno anche sofferto in silenzio. Proprio come gli altri cittadini, meritano di vedere i loro diritti rispettati e di essere protetti.
Anche grazie alle sue parole, i giudici dell’Alta Corte del Paese hanno deciso di far decadere il reato, depenalizzando così l’omosessualità. Il percorso, però, era iniziato già nel 2016, quando la Corte d’Appello aveva condannato il governo, che non aveva accettato la registrazione della LEGABIBO come associazione riconosciuta. Ancora adesso, i volontari operano senza un riconoscimento ufficiale.
Che sia un segnale di speranza anche per il Kenya, che poche settimane fa ha deciso di non eliminare tutte le leggi contro gli omosessuali? Al momento, 29 Stati su 48 dell’Africa del Sud vedono ancora l’omosessualità come un reato.
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