La Therapeutic Goods Adminstration (TGA) australiana ha pubblicato una decisione ad interim per vietare il popper, composto di nitrito di amile e nitrito di etile da sempre assai popolare all’interno della comunità LGBT.
Il popper viene spesso inalato per scopi ricreativi o molto più comunemente per migliorare le proprie prestazioni sessuali (produce vasodilatazione generalizzata, aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna verso il cervello). Da oggi in poi, ma in via temporanea, sarà vietato vendere, possedere, usare o amministrare popper sul territorio australiano. Fino all’11 ottobre prossimo chiunque potrà inviare via e-mail al TGA le proprie opinioni, provando così a fermare il divieto.
Nella sua sentenza la TGA annuncia il divieto perché “l’abuso” del popper sarebbe più diffuso in “particolari sezioni della comunità”. LGBT in testa. Il divieto sarebbe diventato realtà anche perché gli oftalmologi australiani hanno segnalato un aumento dei casi di maculopatia (danno alla retina), causati probabilmente proprio dal popper (pericolosissimo il contatto con occhi e pelle).
Va detto che dal 2015 un +21% della popolazione australiana ha iniziato ad utilizzare il popper, di fatto uscito dal recinto della comunità LGBT. Ecco perché in molti puntano il dito contro la TGA, intervenuta con un divieto solo e soltanto quando il popper ha preso piede anche tra gli etero.
Steve Spencer, attivista LGBT di Sydney, ha invece chiesto un totale accesso alla sostanza, perché consentirebbe agli “australiani di accedere in sicurezza agli aiuti sessuali di cui abbiamo sempre avuto bisogno”. Una migliore regolamentazione, a suo dire, porterebbe anche a “un’adeguata educazione alla salute pubblica”.
“Questa decisione“, continua Spencer dalle pagine di GayStarNews, “se avrà successo criminalizzerà il sesso gay e influenzerà in modo sproporzionato la comunità LGBTIQ che da tempo fa affidamento sul popper per godersi il sesso ricettivo in modo confortevole. Siamo adulti che praticano il sesso consensuale nella privacy delle nostre case e il governo non ha assolutamente alcun potere per dirci che stiamo commettendo un crimine“.
Il popper è legale in diversi Paesi come Italia, Francia, Spagna e Inghilterra.
PhotoCredit Copertina: OutBuzz
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