BARI – Un’operaia transessuale sarebbe stata gravemente offesa sull’ambiente di lavoro nello scorso periodo natalizio. Lo riferisce la Gazzetta del Mezzogiorno. L’operaia aveva già denunciato i suoi superiori per mancata vigilanza: ora altre contestazioni piovono sugli indagati. L’inchiesta, condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Giudiziaria e dai carabinieri di Maridipart, è partita nella primavera dello scorso anno in seguito alla denuncia presentata dalla dipendente trans dell’Arsenale Militare.
Gli inquisiti avrebbero proposto il trasferimento in un altro ufficio all’operaia, rappresentante degli «arsenalotti» per la verifica delle condizioni di sicurezza nei cantieri, proprio per proteggerla dalle ingiurie e dai pettegolezzi. Ma la presunta vittima avrebbe respinto l’invito dei superiori, preferendo rivolgersi al sindacato.
Quando tappezzò di volantini gli uffici dell’Arsenale per raccontare la sua storia, fu proprio l’Amministrazione della Difesa ad avviare un provvedimento disciplinare nei suoi confronti. Quell’operaio travestito da donna, dichiaratamente transessuale, rischiava di turbare la quiete all’interno dello stabilimento. Poi i ruoli si sono invertiti.
Stanca di subire sberleffi e pernacchie da parte di colleghi e marinai, la dipendente trans si è rivolta alla magistratura e quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati per violenza privata.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.