La notizia del batterio killer con una strana predilezione per i gay di San Francisco sarebbe una bufala. La spiegazione scientifica viene da un immunologo bolognese che sul sito Gaynews.it offre gli strumenti per capire che la storia fa acqua da tutte le parti.
L’allarme era stato dato dalle pagine della rivista di settore "Annals of Internal Madicine". Lo studio pubblicato riferiva che la trasmissione del parassita avveniva tramite lo strofinamento cutaneo con persone contaminate, ma la cosa che più preoccupava i medici e scienziati era la resistenza del batterio agli antibiotici attualmente esistenti.
«I ricercatori – ha spiegato l’immunologo – hanno trovato che il numero di MRSA resistenti a molteplici antibiotici non è molto elevato a San francisco, ma è più frequente in aree in cui vivono persone omosessuali, che in quella città corrisponde ad una popolazione con un’elevatissima frequenza di convivenza con l’HIV, una condizione che aumenta la frequenza di ricoveri ospedalieri.»
«Nulla di nuovo dunque. È importante – prosegue l’immunologo – che il problema delle infezioni ospedaliere sia studiato dalla comunità scientifica e utile che il grande pubblico ne venga a conoscenza. Ma è altrettanto importante che non venga fatta confusione tra cause ed effetti. Le cause – ha concluso il medico – sono l’uso indiscriminato degli antibiotici e le cattive pratiche ospedaliere. L’effetto è la circolazione crescente dei batteri resistenti nel nostro spazio vitale.»
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