Una coppia gay residente a La Paz ha ufficialmente chiesto che la loro unione fosse riconosciuta, dopo 10 anni di convivenza, ma il servizio del registro civile ha rifiutato la loro richiesta. I due uomini si sono appellati ad un tribunale, e hanno ora vinto una prima partita che potrebbe diventare storica per i diritti LGBT della Bolivia
Un tribunale boliviano ha infatti annunllato quella sentenza contraria, sottolineando come “non è nostro compito distinguere il valore che un legame familiare ha da un altro. Tuttavia, questa corte ritiene che sia obbligatorio per gli stati riconoscere questi legami familiari e proteggerli secondo la Costituzione”. La corte ha inoltre ribadito quanto pronunciato nel 2018 dalla Corte interamericana dei diritti umani (IACHR), che stabilì come tutti i paesi sotto la sua giurisdizione, tra cui la Bolivia, devono trattare le coppie dello stesso sesso “senza discriminazioni”.
Una sentenza, quella del 2018, che ha già avuto effetti positivi in Sud America, poiché ha portato l’Ecuador e il Costa Rica a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso, nel 2009 costituzionalmente bandito dalla Bolivia. Ma ora questa sentenza potrebbe riaprire la partita dell’uguaglianza matrimoniale anche in Bolivia. I tribunali potrebbero decidere di registrare le coppie dello stesso sesso, oppure fare pressione sul governo affinché dia credito a quanto deciso dall’IACHR due anni or sono.
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