Il prefetto di Bologna ha cancellato i matrimoni egualitari registrati all’estero. Venerdì scorso, come riporta l’agenzia di stampa Dire, Ennio Maria Sodano ha inviato un funzionario della prefettura a Palazzo d’Accursio. Il funzionario ha preso i registri di stato civile, cercato le registrazioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero e le ha contrassegnate come annullate, aggiungendo i riferimenti delle norme relative. Le stesse riportate nella circolare del ministro Alfano che la procura di Udine, solo qualche giorno prima, aveva giudicato “non conforme a legge” ritenendo, secondo i rilievi avanzati da Rete Lenford , che solo un giudice può annullare le trascrizioni.
Merola si era rifiutato di cancellare le registrazioni
Il prefetto di Bologna aveva già fatto sapere al sindaco Virginio Merola che avrebbe proceduto con la cancellazione d’ufficio se non fosse stato lo stesso primo cittadino a farlo. Merola, così come altri sindaci d’Italia, si era rifiutato di procedere. Adesso, i matrimoni tra gay e lesbiche bolognesi non sono più registrati nei registri di stato civile del Comune. Tutto da rifare ed è probabile che, ancora una volta, sarà un giudice a decidere, in attesa che il parlamento legiferi sulle unioni tra persone dello stesso sesso.
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