BOLOGNA – Al netto di famiglia e matrimonio, “termini non appropriati” se si parla di coppie omosessuali, “come dice Romano Prodi con cui concordo pienamente”, la Margherita di Bologna è pronta ad aprire il confronto a tutto campo con Arcigay. Lo dice Giuseppe Bacchi Reggiani, coordinatore Dl del capoluogo regionale, alle prese a due giorni dal voto con la “scomunica” della più importante organizzazione omosessuale italiana, che ha invitato a scegliere il centrosinistra ma non la Margherita. Su Pacs e diritti civili, osserva Bacchi Reggiani, “siamo solo all’inizio di un confronto che vorremmo basato su cose concrete. Vogliamo parlare di casa? O di accesso a determinati servizi? Noi ci siamo. Ma pregherei Sergio Lo Giudice di dare indicazioni di voto positive più che invitare a non votare questo o quel partito”. Per quanto riguarda l’anatema arcigay contro il consigliere regionale Mauro Bosi, reo di aver ostacolato riconoscimenti alle coppie omosessuali nello Statuto regionale, per Bacchi Reggiani “siamo di fronte a polemiche senza fondamento. La questione è semplice: Bosi ha ritenuto, ma poi risponderà lui, che sulla materia avesse già provveduto la Costituzione, laddove all’articolo 3 dispone la non discriminazione delle persone, anche sulla base del loro orientamento sessuale”.
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