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Brescia: sul cartello luminoso del Comune il messaggio contro le famiglie arcobaleno

“Finita la pacchia, all’anagrafe tornano mamma e papà”.

Brescia: sul cartello luminoso del Comune il messaggio contro le famiglie arcobaleno - Brescia - Gay.it
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Sul tabellone luminoso di Prevalle (Brescia), dedicato alle comunicazioni dell’amministrazione comunale, la scritta lampeggiante diffonde lo slogan di Salvini: “È finita la pacchia! Tornano all’anagrafe mamma e papà!”.

È questa la nuova provocazione del sindaco della cittadina bresciana, il leghista Amilcare Ziglioli, così com’è stata riportata dal Giornale di Brescia.

Sui social è scoppiata la polemica: gli utenti hanno postato commenti pieni di sdegno e indignazione. Immediata anche la reazione del Comitato territoriale Arcigay Brescia, che sulla propria pagina Facebook ha scritto “Il sindaco no gender di Prevalle colpisce ancora”.

Secondo il componente del direttivo Luca Trentini: “Ziglioli evidentemente non ha niente di meglio da fare che dedicarsi alla caccia alle streghe. Per questo ha creato il mostro battezzato ‘gender’, alimentando un’ossessione tutta sua che con ogni probabilità è motivata da una radicata omofobia. La cosa più grave è che utilizza uno strumento di informazione ufficiale del Comune, ovvero quello che dovrebbe essere un servizio al cittadino, per la sua propaganda. Non si preoccupa del fatto che così sbeffeggia una parte dei suoi cittadini, dato che certamente a Prevalle ci saranno anche abitanti LGBT, irridendone l’identità e che questi cittadini pagano le tasse esattamente come gli altri, finanziando quindi anche quel tabellone”.

I precedenti

D’altra parte nel palazzo comunale di Prevalle è ospitato anche uno sportello no gender, “di cui nessuno ha ancora capito esattamente la funzione – continua Trentini – Sarebbe come dare spazio in Comune allo Sportello per la caccia alle sirene o contro le scie chimiche. È ridicolo, ma Ziglioli non se ne rende conto, preso a combattere la fantomatica ideologia gender”.

Non è la prima volta che il primo cittadino utilizza il tabellone luminoso alle porte della cittadina per veicolare messaggi discriminatori: dall’avviso, era il 2015, che “l’amministrazione comunale è contraria all’ideologia gender” al ringraziamento rivolto agli statunitensi per l’elezione di Donald Trump fino alla comunicazione apparsa in occasione del 19 marzo, che è secondo lui “la Festa del papà, non del genitore 1 o genitore 2”.

Fonte e foto: Repubblica.it

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