I figli non possono essere “discriminati” in base alle “modalità di nascita”. La Cassazione ha per questo motivo chiesto alla Consulta di accertare se la legge sulla fecondazione assistita non violi la Costituzione e le norme internazionali a tutela dei minori, compreso un recente parere della Corte di Strasburgo, laddove nega il riconoscimento anagrafico ai bimbi delle coppie omosessuali nati da maternità surrogata, pratica esclusa in Italia e sanzionata penalmente.
A scatenare il tutto il caso di uomini italiani, sposi in Canada con matrimonio trascritto nel nostro Paese grazie al registro delle unioni civili, che si sono visti rifiutare dal Comune di Verona il riconoscimento dell’atto di nascita del loro figlio, in cui entrambi sono indicati come papà. La Corte d’appello di Venezia, come riporta La Repubblica, aveva già accolto il loro ricorso ma la sentenza era stata impugnata dall’Avvocatura dello Stato per conto del ministero dell’Interno e del sindaco di Verona, il forzista Federico Sboarina.
A detta degli ermellini, non riconoscere i figli di due padri o di due madri è un «declassamento delle relazioni genitoriali». La palla passa ora alla Consulta, chiamata a prendere una decisione che potrebbe essere storica, dinanzi all’insostenibile menefreghismo della politica.
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Speriamo proprio che il Presidente ( al maschile , si!) Cartabia smentisca se stessa , date le precedenti esternazioni fatte sulla non discrimazione ma .... diversa considerazione delle Unioni Civili.