L’annuncio a sorpresa. Cathy La Torre, avvocato nonché storica attivista LGBT, si è candidata alla carica di sindaco di Bologna. “Tutta tua la città“, il suo slogan, come rivelato da LaRepubblica.
Potrei dirvi che me l’hanno chiesto in tanti, ma la verità è che me lo chiede una voce dentro. Renzo Imbeni diceva: se la politica non la fai tu, qualcun altro la farà per te. Correrò solo se ci saranno delle primarie di coalizione, già sono una minoranza, fare anche una battaglia minoritaria non mi interessa. In questo momento con tutti i partiti potrei definirmi una separata in casa. Non mi interessano i bastardi, i bastardini o i golden boys, l’unica alleanza che mi piacerebbe stringere è coi cittadini e le cittadine di Bologna. Mi fa sorridere quando il sindaco Merola parla di meticciato, poi fa il rimpasto di giunta e segue pari pari la logica delle correnti. Dare ricette è facile, il difficile è cambiare.
Il prossimo anno Virginio Merola completerà il suo decennio da primo cittadino di Bologna. Il Pd dovrà necessariamente trovare un suo sostituto, ed è qui che subentra Cathy, pronta a conquistarsi il proprio spazio attraverso le eventuali primarie di coalizione. La Torre, da sempre legata a doppio filo alla comunità LGBT, non vuole però “passare come la candidata di un mondo o di un movimento, sono anni che ho capito il valore della trasversalità, delle intersezioni”.
Io domenica (oggi, ndr) vado in piazza a Roma con Aboubakar Soumahoro in difesa dei braccianti, degli invisibili. La vera sfida per me è conoscere quello che mi è lontano. Per esempio sono curiosa di sapere perché tanta gente a Bologna ha votato Lega o Fratelli d’Italia: io penso che li abbiano votati perché esistevano dei candidati che li ascoltavano più di altri, e questo vuol dire che quello che le persone vogliono è ascolto, vicinanza, prossimità, essere incontrate. Conosco una gran quantità di persone che ogni giorno fanno politica fuori dalla politica e che sarebbero in grado, oltre che di amministrare, di dare a Bologna un respiro, una visione, c’è una gran voglia di bellezza, di benessere, di mutualismo. Io ho fatto politica nei partiti e non lo rinnego, ma nelle assemblee a volte sembra di stare su Marte. Anche nella politica ci sono tante persone preparate, penso a Luca Rizzo Nervo o a Lia Quartapelle, una parlamentare che vi consiglio di seguire: ogni giorno esce Montecitorio e racconta su Instagram tutto quello che ha fatto.
Seguitissima sui social (154mila follower IG, 73.184 su FB e 45.155 su Twitter), Cathy La Torre ha deciso di scendere in campo.
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La politica è lercia e sporca anche le persone che vogliono farla con le migliori intenzioni. Se non ti rivolti nello sterco , non sei accettata e ti emarginano , dopo aver sfruttato i voti che riesci a portare al loro mulino.