Dopo l’articolo uscito ieri sull’editoriale di Aldo Cazzullo in cui citava Vladimir Luxuria definendola "Luxuria vestito da donna", l’editorialista del Corriere della Sera ha voluto replicare inviandoci una email che riportiamo di seguito:
Cari lettori di Gay.it, il passaggio su Vladimir Luxuria, contrapposto al cilicio della Binetti, era chiaramente una battuta per rendere l’idea della eterogeneità della coalizione che vinse le elezioni del 2006. Non era assolutamente mia intenzione offendere Luxuria o altre persone. Mi spiace sinceramente non aver avuto vostri riscontri nelle numerose volte che ho dedicato le mie rubriche su "Sette" e "Io donna" del Corriere della Sera alla difesa delle unioni civili e all’inasprimento delle pene per le aggressioni omofobiche. Cose che rivendico non perché le consideri un merito ma un dovere per chi fa il mio mestiere.
Cordiali saluti.
Aldo Cazzullo
Apprezzabile, naturalmente, che Cazzullo abbia voluto rispondere all’articolo, anche se mancano delle scuse a Vladmir Luxuria e a tutte le altre trans che si sono sentite offese dalla "battuta" del giornalista. Apprezzabile anche che in altre occasioni lo stesso Cazzullo abbia scritto schierandosi a favore delle unioni civili e di una legge contro l’omofobia, cosa che gli fa onore. Ancora più apprezzabile che Il giornalista abbia voluto mandare, su questo episodio, un messaggio alla comunità lgbt dal sito del Corriere. L’essersi dedicato alla difesa delle unioni delle persone lgbt e alla richiesta di un’inasprimento delle pene per le aggressioni omofobe, però, non conferisce di per sé il diritto di usare, in altre occasioni, espressioni che risultano offensive, per di più, per le stesse categorie di persone. L’auspicio, naturalmente, è di non vedere più espressioni del genere uscire dalla penna di nessun giornalista, specialmente se così autorevole.
Nell’editoriale pubblicato domenica sul Corriere, infatti, per dare il senso della poca coesione della coalizione che vinse le elezioni nel 2006 portando Prodi al governo, Cazzulo aveva fatto un elenco di persone particolarmente rappresentative dell’inconciliabile diversità. Tra queste anche "la Binetti col cilicio e Luxuria vestito da donna". La frase on è passata inosservata ed al giornalista ha voluto rispondere la stessa Luxuria che, al tempo, era deputata di Rifondazione Comunista. "Questo usare il maschile – ha dichiarato l’attrice a Gay.it – e l’idea del camuffarsi offende non solo me, ma tutta la popolazione transgender. Mi ha ricordato la Mussolini che a Porta a Porta disse ‘questo si veste da donna e pensa di poter dire quello che vuole’. Dal Corriere della Sera non me l’aspettavo". "Altro che lancio di monetine – ha aggiunto Luxuria riferendosi alle critiche di Cazzullo alle contestazioni verso Berlusconi nel giorno delle dimissioni -, queste sono frecce avvelenate scagliate da giornalisti poco sensibili".
di Caterina Coppola
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