"Che tristi che siete!!! tutti a dire che ad essere fedeli ci si annoia… io ho 31 anni, sono stato una gran troia nel passato ma quando ho deciso di fidanzarmi l’ho fatto seriamente. ora dopo 1 anno e mezzo non ho mai toccato nessun altro. sì mi sono segato guardando porno ma non sono mai andato oltre. quando ero piccolo non riuscivo ad essere fedele ma crescendo per fortuna sono maturato. se non riuscissi o soffrissi ad essere fedele lascerei subito il mio ragazzo. significherebbe che non lo amo, ma vi assicuro che per ora non ci penso proprio a tradirlo".
"Io convivo e non tradisco il mio amato ma alle volte mi nascondo o aspetto che esce per farmi una sega guardando un porno in internet.
mi sento un poco in colpa e mi vergogno. speriamo non mi becchi ma i film porno. non voglio guardarli con lui: non voglio che scopi con me eccitato per altri… io a lui non lo tradisco ma un po’ di sesso solo (seghe) lo necessito".
Ed ora, qualcosa di completamente diverso:
"Francamente io preferisco che il mio ragazzo faccia sesso con un altro piuttosto che segarsi su un porno. Con gli altri ragazzi posso competere (e dimostrargli che io sono migliore), ma contro una fantasia sessuale nessuno ha speranze… Perché poi se fai sesso con un altro significa che non sei più innamorato, mentre se ti fai una sega su un negrone non cambia niente? Mi pare una considerazione ipocrita: io direi che la fedeltà, molto spesso, non è una scelta. Non tutti possono permettersi di andare per locali o stare in chat se lavorano molto e vivono col proprio ragazzo… Perché questa ossessione sulla continenza sessuale? La vita è così breve da far paura: sul letto di morte NESSUNO si è mai pentito di aver scopato troppo, ma TUTTI si pentono di non averlo fatto abbastanza. Pensate alla vostra vecchiaia".
Sono parole di uno dei più assidui animatori del forum, il buon Almadell al quale dobbiamo opinioni vivaci (e che, se è lo stesso Almadell di Me2, è anche il mio tipo…). L’interpretazione che egli dà dell’infedeltà sessuale, messa in relazione non con il suo contrario ma con la masturbazione davanti a un film hard, è notevole, pur non pretendendola condivisa da tutti. Riducendo l’uomo a una serie di pulsioni e appetiti da soddisfare oppure da sacrificare e frustrare, non trova differenza tra reale e virtuale. Anzi, un tradimento reale può essere meno pericoloso perché non riguarda ‘fantasmi’ ma persone, con le quali si può provare a competere.
Inoltre attribuisce al binomio fedeltà/infedeltà un senso di occasionalità dipendente dal tipo di vita, dal lavoro, dagli spostamenti, dal tempo libero e in ultimo, dalla casa stessa: se si convive, diventa più difficile avere tempo per locali o chat. Senza contare che si potrebbe essere beccati più facilmente. Tutto sommato, un porno è più facile da rimediare e più discreto.
La conclusione è inquietante: nessuno, in punto di morte, si sarebbe mai pentito di aver ecceduto, mentre ci si rammaricherebbe delle occasioni perse, non colte, non cercate. Nel dire: “Pensate alla vostra vecchiaia”, Almadell è subdolo, forse, ma rovescia un luogo comune, ossia quello che molti tirano fuori per convincere amici troppo libertini a darsi un regolata perché rischiano di rimanere soli: anche senza tirare in ballo morti premature, si sa che gli amori possono finire, senza tradimenti o preavvisi. Mentre a chi molti amanti ha, non è preclusa per forza una vita affettiva ricca, amici sinceri e magari un compagno.
Quindi ‘carpe diem’. Non vi lasciate ingannare da moralisti e censori, e soprattutto non siate prigionieri delle vostre paure: l’uomo non si vede da ciò che non fa ma da ciò che fa. Chi vive il sesso gioiosamente, sia pure in maniera disordinata, non per questo è persona cattiva. Semplicemente ha scoperto nel piacere un elemento che non va avvilito. Una forma di libertà, sia pure mascherata da cinismo o rivestita di accessori buffi ma comunque, dovunque e con chiunque sia vissuta, non per forza un limite per la propria vita affettiva.
Ma immagino che non saranno tutti d’accordo. Mi stupirei che fosse così. E mi preoccuperei anche: la dialettica vive di opinioni contrarie. Buon Natale a tutti, credenti (veri) e non credenti, fedeli (veri) e non fedeli.
Flavio Mazzini, trentacinquenne giornalista, è autore di Quanti padri di famiglia (Castelvecchi, 2005), reportage sulla prostituzione maschile vista "dall’interno", e di E adesso chi lo dice a mamma? (Castelvecchi, 2006), sul coming out e sull’universo familiare di gay, lesbiche e trans.
Dal 1° gennaio 2006 tiene su Gay.it la rubrica Sesso.
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di Flavio Mazzini
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