Avete un amico o un’amica che pensate sia gay o lesbica ma non lo voglia ammettere?
Vorreste saperlo e essere partecipi della sua vita ma non sapete come fare a parlargliene?
Niente paura, provate a seguire i consigli che vi suggeriamo nella nostra mini guida.
Metterla a proprio agio parlando di cose personali
Se vogliamo che qualcuno a cui si vuol bene si confidi con noi di un segreto così prezioso com’era e continua ad essere l’omosessualità, potremmo provare a metterla a suo agio rendendola partecipe di alcuni dei segreti della nostra preziosa intimità. Far questo le mostrerà che riponete una gran fiducia in lei, cosa che potrebbe a sua volta sentire come speciale il rapporto con voi, aprirsi a sua volta e ammettere di non essere etero.
Domandare è lecito e rispondere è cortesia
Diceva così un detto un po’ datato, eppure sembrerebbe che in molti lo avessero dimenticato. La cultura della privacy in alcuni casi, o dell’omertà in altri, ha fatto sì che domandare sia diventato sintomo di eccessiva curiosità o, addirittura, maleducazione. Nel caso delle persone omosessuali o di orientamenti diversi dall’etero-norma, a volte vale proprio il contrario. Non sempre, infatti, la persona è così estroversa o “coraggiosa” da riuscire ad ammettere la propria omosessualità, a volte ha bisogno di mesi, altre di anni. Ma se il vostro gaydar ha percepito che quella persona ha un orientamento non eterosessuale, non abbiate paura di chiederglielo. E’ possibile che non ne veda l’ora, mentre se non vuole parlarvene, dirà semplicemente di no.
Provare a dire cosa pensate con rispetto e ascolto
Che male c’è se andate da un amico, un’amica, un fratello o una sorella, e in privato gli dite che cosa pensate di loro in modo costruttivo e gentile? Non ci sarebbe niente di male se vi esprimeste sinceramente su un loro lato caratteriale, come non c’è niente di male se gli dite che pensate che sia gay o lesbica. Secondo voi è un’offesa dire a qualcuno a cui si vuole bene che abbiamo pensato che potrebbe essere gay o lesbica? Oppure, anche questo come il domandare, a volte può segnalare interesse nei confronti della persona a cui si domanda?
Fidatevi di quello che vi dice e lasciate autodeterminare
Ognuno dovrebbe avere il diritto di autodefinirsi e autodeterminarsi, senza che gli altri gli o le impongano delle etichette che non vuole sentire addosso. Siamo nuovamente di fronte a quel senso di libertà che, se lasciato, può far sentire amati e rispettati. Dopo che avete domandato e/o detto quello che pensate, lasciate che sia la persona a spiegarsi e ascoltate quello che dice. Le vostre convinzioni, vere o meno che siano, sono comunque il vostro punto di vista dal di fuori, ascoltate con empatia quello che ha da dirvi il diretto interessato o la diretta interessata. Aiutare qualcuno a prendere coscienza è un gesto di grande affetto, ma in ogni caso ognuno ha i suoi tempi e merita di essere innanzi tutto ascoltato.
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