Pew Research ha eseguito un sondaggio rivolto a religiosi, credenti, non praticanti e senza alcuna fede.
La rilevazione riguardava il matrimonio gay e l’aborto, e i dati rivelano un’apertura verso entrambi i temi, ma se la media europea mostra un buon risultato favorevole che supera la metà degli intervistati, non è possibile dire lo stesso quando si analizza la condizione di ogni singolo paese europeo.
La prima domanda era sull’aborto e sulla sua legalizzazione. La media europea si attesta a un buon 50% tra i cristiani praticanti, mentre tra i non praticanti e non religiosi la media arriva all’87% (85% per i non praticanti, 87% per i non religiosi). In Italia le cifre sono le stesse, anche se tra i praticanti il dato si attesta al 47%. Sul matrimonio egualitario, le cifre sono addirittura migliori.
Il matrimonio gay in Europa
Per quanto riguarda il dato medio europeo, i favorevoli tra i praticanti religiosi arriva al 58%. Il dato sale fino all’80% e all’87% tra non praticanti e i non religiosi. Curioso è il fatto che il paese con la percentuale di credenti praticanti più bassa è la Finlandia, paese dove il numero di credenti è il più basso di tutta Europa. Difatti, solo il 30% dei praticanti è a favore, contro il 62% dei non praticanti e il 84% dei non religiosi. Con questi dati generali, è il paese meno aperto d’Europa. I dati migliori vengono raggiunti dalla Svezia e dalla Danimarca. La prima, registra una percentuale pari al 94% di non religiosi favorevoli, mentre tra i credenti, i praticanti sono il 65% e i non osservanti arrivano al 90%. In Danimarca, situazione analoga: l’87% dei credenti non praticanti è a favore, contro il 92% dei non religiosi. I credenti praticanti conquistano il primo posto in Europa con il 74%.
E in Italia? La situazione non è drammatica come si potrebbe supporre. I dati sulla legalizzazione dell’aborto dimostrano, come già visto, una buon sostegno alla pratica. Per il matrimonio gay, i dati non si discostano più di tanto. Il 44% dei praticanti è favorevole, mentre tra i non osservanti il dato arriva al 70%. Tra i non religiosi, il dato favorevole è dell’83%. Importante, nel caso italiano, è che l‘80% della popolazione si divide equamente tra cristiani praticanti e non praticanti, e solo il 15% rientra tra coloro che non credono in alcuna religione.
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