Il video caricato su YouTube che fece il giro del Paese perché il sindaco di Sulmona Fabio Federico definiva i gay "un’aberrazione genetica" non è stato manipolato. Lo ha stabilito ieri sera il tribunale sulmonese in seduta collegiale, sciogliendo i cinque giorni di riserva presi in occasione dell’udienza dei giorni scorsi. Cinque pagine di sentenza in cui i giudici respingono il ricorso del sindaco ad una prima sentenza del giudice Paola Petti, in cui venne respinta la richiesta di rimozione del video dalla rete.
Il primo cittadino dovrà pagare ora le spese legali e processuali (circa 5mila euro).
Era stato lo stesso sindaco a rivolgersi al tribunale, dopo che nel maggio scorso Roberto Di Ruscio (titolare della Big studios movie) aveva caricato il filmato in questione su Youtube, tratto da un’intervista che Federico (allora consigliere comunale di minoranza fra i banchi di Alleanza Nazionale) aveva rilasciato nel 2006 ad un’emittente privata. La prima istanza del sindaco era rivolta alla rimozione del filmato, la seconda all’ottenimento di un risarcimento danni dall’operatore freelance. I giudici hanno invece ribaltato la richiesta disponendo un risarcimento danni da 2mila euro – in carico al primo cittadino – a favore di Di Ruscio.
Su quest’ultimo, però, pendono altre due inchieste sulla messa in onda del video, che – secondo l’accusa – sarebbe stato trafugato da una tv locale. A settembre, nel corso della penultima udienza, in cui emerse – fra le altre cose – dalla perizia tecnica del video una camicia di colore diverso indossata dal sindaco durante l’intervista, la decisione sembrava pendere in un’altra direzione.
Nei mesi scorsi la faccenda suscitò molto scalpore in tutta Italia, con commenti indignati da più parti, che sfociarono in una manifestazione delle associazioni gay organizzata in città
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