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DIMMI QUALCOSA DI PORCO!

C’è chi ama fare sesso usando parolacce oscene. Un modo per superare la soglia dell’inibizione. Perchè dei semplici suoni possono fare questo effetto? Ve lo diciamo in un orecchio.

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4 min. di lettura

“Dai, bello, di’ qualcosa di sconcio!”

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Ca**o, sì! Le parolacce hanno un potere sensuale tutto loro, e non c’è modo di capire perché. In fin dei conti, sono solo parole, scarabocchi simbolici su una pagina o un insieme di suoni che, nell’accezione comune, indicano qualcosa. Eppure le persone possono essere licenziate, multate e sc**ate per averle emesse. Perché?
La risposta più semplice è che le parolacce si riferiscono a oggetti sessuali o relativi all’escrezione. Anche se “fellatio” e “succhiaca**i” si riferiscono alla stessa cosa, una è “sporca” e l’altra no. E’ la rude franchezza quindi che rende una parola irripetibile? Forse no; “cacca” e “m**da” sono ugualmente brusche, ma una si può usare l’altra no.

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Chiaramente la tradizione culturale gioca un ruolo importante. Prendete il termine “fanny” per esempio. In America è una parola carina per il posteriore, mentre nel Regno Unito è la parola più oscena per il genitale femminile. E il francese “baiser” che letteralmente vuol dire baciare è comunemente usata per “sfottere”, perciò fate attenzione se abbordate un liceale francese alla prossima parata gay. Guardatevi il “fanny”… o no.

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E’ interessante notare che le parole tabù sono spesso sganciate dal loro senso letterale ma ciononostante vietate. “Quel tipo è un ignorante del ca**o” raramente significa che quel ragazzo non sa cosa sia il pene, e “tieniti questa m**da” ha poco a che fare con regali natalizi fecali. La cosa più interessante, almeno in inglese, è la storia della parola “bloody”. Circa un secolo fa il termine in Inghilterra era così osceno da non poter essere pronunciato nella buona società. L’Oxford English Dictionary nella seconda edizione riferisce che era “costantemente sulla bocca delle classi più basse, ma le persone rispettabili la consideravano una parola orribile”. Chiaramente il crasso ha a che fare con la classe, e il cielo ci guardi dall’adoperare una terminologia da contadini!

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Anche la differenza tra le classi però è ingannevole. La rivista New Yorker, considerata di alto livello, stampa regolarmente parole per intero che il vostro giornale locale probabilmente censurerebbe usando degli asterischi. E a proposito di asterischi, non è strano che omettere delle lettere nelle parole come “ca**o” sia in qualche modo più accettabile quando è assolutamente ovvio ciò che si vuole dire? E’ quasi come se si credesse che gli scarabocchi delle lettere stesse abbiano un magico potere maligno.
Perversamente è anche il fatto che siano censurate che dà a certe parole il loro potere trasgressivo. “Bloody” dopo tutto è ora largamente usata come una normale imprecazione, niente di più.

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Ma tutto ciò che cosa ha a che fare con i ca**i duri e i c*li vogliosi? Beh, chiaramente persino in questa era illuminata le parolacce conservano il loro potere e un discorso sconcio è parte del repertorio da camera da letto di più di un ragazzo. Non è necessario ricorrere a abusi verbali fuori dai limiti; il solo mormorare una parolaccia al momento giusto può assicurare un pizzico di piccante in più al gioco. «Quando sono con un ragazzo passivo – dice un amante dell’osceno – adoro chiamare il suo buco ‘fi**etta’. Questo non solo gioca con i ruoli di genere usando una parola davvero proibita, ma rende il suo buco più sensuale di qualsiasi altra parola che conosca».

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Chiaramente alcuni avranno da obiettare contro le parole proibite durante il sesso, mentre altri applaudiranno. Come con molte altre mosse rischiose, dare avvio all’uso di parolacce può essere una questione di feedback. Dite qualcosa di sconcio e aspettate la risposta. Se è entusiasta (“Oh, sì, sfondami la fi**etta!”) allora andate avanti rincarando la dose. Se il vostro partner è visibilmente freddo allora tornate a una chiacchierata più dolce.
Dopotutto, persino fo**ere senza fo**ute parole può essere fo**utamente meraviglioso, no?
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di Simon Shephard – Gay.com UK

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