E’ stata presentata ieri a Milano una bellissima iniziativa che farà molto parlare di sé: pensata sulla scia dei famosi GLAAD statunitensi, i “Diversity Media Awards” sono una sorta di “Oscar” che hanno l’obiettivo dichiarato di valorizzare le diversità nel mondo del cinema, della televisione, della radio e della comunicazione in genere. Il progetto, a cura di Diversity – l’associazione guidata da Francesca Vecchioni impegnata nell’abbattimento delle discriminazioni –, per la prima volta in Italia premia i migliori contenuti mediali italiani che nell’ultimo anno hanno contribuito ad una corretta rappresentazione delle persone e tematiche LGBT: si va dal miglior film al miglior programma radiofonico, dalla migliore campagna pubblicitaria alla migliore serie televisiva italiana e straniera, dal miglior programma tv alla migliore produzione video web per terminare col “Personaggio dell’anno”. Da aprile quindi il pubblico potrà esprimere il proprio voto sulle nominations proposte ed a maggio il tutto culminerà in una grande serata di premiazione. Per farci raccontare meglio il progetto abbiamo intervistato Francesca Vecchioni, che ci racconta nel dettaglio tutto il lavoro che c’è stato dietro e gli obiettivi dell’iniziativa.
I Diversity Media Awards, sono l’atto finale più pop, più glam di un progetto molto più complesso che prende il nome di “Diversity Media Report“: dietro, ci spiega Francesca, c’è un lavoro complesso, realizzato su basi scientifiche da quindici docenti ed esperti di tematiche di genere, che è andato a scandagliare in modo quantitativo la comunicazione degli ultimi dieci anni in Italia sulle tematiche LGBT e qualitativamente per l’anno 2015 le trasmissioni radio e tv, le serie italiane e straniere, i film e le pubblicità. L’esito di tutto questo complesso lavoro è quindi approdato alle nominations che sono state annunciate ieri in conferenza stampa. “Nella comunicazione si trasmette spesso un’immagine che tende più a fare opinione piuttosto che a raccontare le storie di vite vere, gli affetti ed i legami”, ci racconta Francesca, spiegandoci in modo molto chiaro cosa il progetto si propone di fare. “Ci dimentichiamo che a volte le altre persone non conoscendo alcune cose in effetti hanno bisogno che noi ripartiamo dalle basi e le raccontiamo di nuovo: a volte basta farle notare in maniera semplice”: il progetto vuole quindi premiare in positivo le “best practices” che alcuni hanno messo in campo nei settori della comunicazione e che anche nel nostro paese, pur con tutte le sue contraddizioni, vengono realizzate.
I Diversity Media Awards godono del sostegno di Google, in qualità di sponsor, e di Discovery Italia come media partner.
Ecco le nominations per l’edizione 2016:
CINEMA – Miglior Film Italiano: Io e lei (Produzione Indigo Films), Né Giulietta né Romeo (Produzione Pigra), Vergine Giurata (Vivo Film e Colorado Film)
RADIO – Miglior Programma: Caterpillar AM – Radio2, Lateral – Radio Capital, Pinocchio–- Radio Deejay
PUBBLICITÀ – Miglior Campagna: Buone Feste dalla famiglia Frozen – Disney Junior, Microonde e gustose sorprese – Findus (Havas Worldwide), Milioni di passioni – Tim Vision (Leagas Delaney)
TV – Miglior Serie Italiana: È arrivata la felicità – Rai Uno (Produzione Publispei), Ragion di Stato – Rai Uno (Produzione Rai Fiction e Cattleya), Un posto al sole – Rai Tre (Produzione FremantleMedia Italia e Rai Fiction)
TV – Miglior Serie Straniera: Beautiful – Canale 5, Faking it – MTV Next e MTV8, Grey’s anatomy – La7 e Fox Life
TV – Miglior Programma: Che Tempo che Fa – Rai Tre, Italia’s got talent – Sky Uno, Pechino Express – Rai Due, Sconosciuti – Rai Tre, Vite Divergenti – Real Time
WEB – Miglior Produzione Video: 10percento Badhole Video, Fuori!, The Jackal
PEOPLE – Personaggio dell’anno: Barbara d’Urso, ,Daria Bignardi, Fedez, Laura Pausini, Mika, Tiziano Ferro
E’ stato anche realizzato uno spot della prima edizione dei Diversity Media Awards:
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