Elena Bonetti: reazioni della politica per la neo ministra delle Famiglie e Pari Opportunità

Il senatore Pillon per primo ha voluto dire la sua sulla neo ministra, che oggi ha giurato al Quirinale.

bonetti
3 min. di lettura

Oggi, Elena Bonetti e i suoi 20 colleghi ministri giureranno davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ieri, il premier Conte ha reso pubblico l’elenco dei ministri, dopo aver incontrato il Capo dello Stato. Per ogni nome, ci sono state immediate reazioni, positive e negative. Così è stato anche per Bonetti, che ricoprirà il ruolo di ministra per le Famiglie e le Pari Opportunità. Se ne è parlato molto, di questo ministero, perché la nomina doveva segnare un punto di svolta, contrariamente al ritorno al passato del ministro Fontana, già noto per le sue dichiarazioni omofobe.

Ma prima di vedere le reazioni di alcuni politici, primi fra tutti, il senatore leghista e omofobo Pillon, vediamo cosa pensa la ministra di unioni civili e comunità LGBT, ricordando la sua apertura nei confronti delle persone omosessuali nel mondo scout, sua grande passione.

L’opinione di Elena Bonetti sulle unioni civili

Nel 2014, come già annunciato, era tra i firmatari di un appello inviato allo Stato e alla politica, per approvare una legge riguardante le unioni civili. Appello accolto poi dal premier Matteo Renzi. In quell’occasione, il documento firmato diceva “Tutti abbiamo il diritto di amare e di essere amati“. Sicuramente un pensiero diverso dall’ultimo “inquilino” del ministero.

Dopo che Conte aveva reso pubblico il suo nome, aveva scritto su Facebook:

Considero la politica come servizio. Sarà un onore domani giurare al Quirinale. Farò del mio meglio per garantire a tutte e tutti pari opportunità e fare delle famiglie il pilastro della comunità. Buona strada a tutti noi!

Le reazioni alla nomina

Primo fra tutti, è stato il leghista Simone Pillon a parlare della ministra Bonetti, riportando l’articolo di Gay.it pubblicato ieri.

La lobby LGBT festeggia la nomina di Elena Bonetti al ministero della famiglia, rievocandola tra gli autori della “carta del coraggio” che nel 2014 consegnò una parte significativa dello scoutismo cattolico italiano alle posizioni LGBT friendly di Renzi e delle sue unioni civili. Gli attivisti già chiedono la legge sull’omofobia per chiudere definitivamente la bocca a chi vorrebbe fermare la dittatura gender. E questo, onestamente, mi pare un pessimo inizio.

Questo il suo post, critico, in cui parla come al solito di lobby, di dittatura gender. Infine, attacca anche la legge sull’omofobia, secondo il leghista un testo inutile in Italia. Altri utenti social avevano tirato in ballo Bibbiano, mente altri criticavano la scelta di riservare un ministero a questi temi.

Dall’altra parte, le associazioni LGBT+ sono soddisfatte, così come Cathy La Torre, la quale ha scritto:

Sono contenta che si passi da Fontana che si insediò dicendo “le famiglie omogenitoriali non esistono” a Elena Bonetti, che nel 2016 firmò un appello affinché la Chiesa accettasse le unioni civili e si è battuta affinché gli scout aprissero a capiscout gay e divorziati.

Molto chiara invece la posizione di Ivan Scalfarotto, che ha difeso la Bonetti commentando direttamente il post di Pillon:

Il Senatore evidentemente non sa che non è la “lobby gay” a festeggiare la nomina di Bonetti alla sua nuova e altissima responsabilità, ma sono tutte le donne e gli uomini di buona volontà di questo Paese.

Quelli che con preoccupazione e angoscia crescente hanno visto radicarsi tra noi l’odio e l’intolleranza, il razzismo montante persino nei confronti dei bambini nelle scuole, la sparizione dei diritti civili dall’agenda del governo, la politica sulla famiglia schiacciata sulle posizioni della destra più estrema, il ruolo delle donne mortificato da progetti di legge indecorosi come quello che porta il suo nome e la cui cassazione dalla lista delle cose da fare è una delle prime e più significative conquiste per l’Italia del nuovo governo.

Si celebra il ritorno dell’Italia nel solco della sua tradizione di apertura, di inclusione e di rispetto dell’altro. Tutte cose di cui una donna come Elena Bonetti – una cattolica, una scout, una docente, una persona che ha dedicato tutta la sua vita ai giovani – è la perfetta testimone. Abbiamo girato pagina, Senatore Pillon. Se ne faccia una ragione.

Pareri contrastanti, insomma, come al solito. Ci auguriamo che ora imboccherà di nuovo la strada dei diritti! 

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