Sesso con ragazzini in cambio di pochi euro. E’ l’accusa rivolta ad un professore in pensione di 69 anni, di cui sono state rese note solo le iniziali F.D., di Catania in seguito a delle indagini svolte dalla Polizia postale della città etnea. L’ordinanza è stata emessa dal gip Francesca Cercone dopo che gli investigatori hanno identificato l’uomo in seguito ad approfondite indagini.
La vicenda parte ad ottobre dello scorso anno quando un 50enen catanese è stato arrestato in flagranza mentre abusava di un tredicenne in un casolare abbandonato in uno dei quartieri più degradati della Città, Librino.
Tramite la rubrica del cellulare dell’uomo, gli investigatori hanno ricostruito quello che pare essere un vero e proprio giro di abusi di cui erano vittime molti minorenni e di cui era attefice anche un complice del 50enne, un uomo di 69 anni chiamato "il professore" perché insegnava lettere. L’ex docente non è certo nuovo a questo tipo di reati: ha infatti precedenti penali per atti di libidine e tentata violenza carnale nei confronti di minori.
I due carnefici adescavano le loro giovani vittime, di età compresa tra i 13 e i 15 anni, in luoghi pubblici di aree degradate di Catania, Adrano e Paternò (entrambi centri della provincia etnea). Poi li convincevano ad avere rapporti sessuali con loro in cambio di poche decine di euro.
Gli investigatori sono riusciti a risalire ad almeno cinque vittime, ma il numero è potenzialmente maggiore dato che in altri casi non si è potuto procedere perché le vittime hanno più di 16 anni o perché le prove trovare dagli inquirenti sono insufficienti.
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