Prendete un giovane studente, buttatelo nella città più gaya d’Italia e condite il tutto con un mix di incontri improbabili… Ecco il mondo gay visto dalla prospettiva di un universitario smarritosi a Milano. Tra blog e reportage, ogni mercoledì e sabato su Gay.it, Sex and the univerCity con Gab e i suoi viaggi nella metropoli.
Fa chic!
Quando si è giovani e si vive in una grande città capita spesso di ricevere visite da parte di persone abbastanza random, dall’amico stretto che vive ad Oslo al tipo che hai conosciuto in un locale a Londra e che non si è fatto ripetere due volte l’invito a passare “qualche giorno” da te in Italy.
Questi ospiti, con la delicatezza di rinoceronti in un negozio di (vibratori di) cristallo, ti si piazzano in casa e sembrano non voler andar via almeno per “qualche giorno”: ti conoscono solo a mala pena, ma ti obbligano a spendere ogni momento della giornata con loro, a fare i classici giri turistici, a scattare foto ad ogni singola guglia del Duomo e ad “assaporare” un po’ di Italia, per poi finire a mangiare al Mac dietro l’angolo… Non nel mio caso: io i miei ospiti li consegno temporaneamente alle mie migliori e più fidate amiche di sempre, la cartina-superplastificata-chicchissima della città e la guida per turisti, che me li tengono lontani fino a sera, quando poi mi tocca fare la mia parte, portarli in giro, andare nei locali dove mai andrei, ballare la musica che odio… insomma, fare tutto quello che non rientra nel mio “style”.
Quella sera non riesco a prendere sonno. Non faccio che pensare ai bicipiti dell’amico del mio amico, che dorme sul divano a pochi centimetri da me. Mi viene in mente… Contro l’omologazione dei media e l’esaltazione del “normale”, quanto conta davvero lo stile? E quando si tratta di sesso, siamo proprio così chic?
Premettiamo che essere chic non è solo una questione di moda; sarebbe assurdo pensare di trasformare un contadinotto in un Jonathan Kashanian semplicemente regalandogli un vestito Dolce&Gabbana. Essere chic è anzitutto una questione di gusto, di eleganza e di stile di vita. È una filosofia, che si tramuta in pratica nelle cose di ogni giorno e nel modo di pensare… e, udite udite, è quello che fa la differenza anche nel reparto “camera da letto”.
Sì, bisogna riconoscerlo: esiste un “bon ton” del sesso occasionale, un insieme di regole metropolitane che ci rendono chic anche senza vestiti! State a sentire…
Dare al partner un asciugamano pulito e colorato (che avrai accuratamente adagiato sul tavolino vicino al letto prima dell’amplesso), invece della classica appiccicosa carta igienica o del microasciugamano bianco che potrebbe mettere in imbarazzo, è decisamente chic.
Rimanere educati e ben disposti a dialogare anche dopo che l’amore si è consumato è sicuramente più chic che fare finta di non vedere la tua ex-scopata quando la incontri in un locale o di mostrarle la porta appena “avete concluso”.
Per quanto riguarda le luci, come al solito, la virtù sta nel mezzo. Diffidate di quelli che vogliono a tutti i costi la luce spenta: nascondono di solito dei segreti loschi, come il tipo che è capitato a me qualche mese fa… È stato molto attento a spegnere tutte le luci appena abbiamo cominciato a baciarci, ma non è stato così furbo da rivestirsi prima che io riaccendessi l’abat-jour per cercare le chiavi di casa e notassi la dermatite che aveva su tutto il petto. E fate attenzione a quelli che adorano il sesso alla luce del sole: molto spesso amano mettersi in posa allo specchio mentre li scopate (ovviamente evitateli solo se non siete particolarmente voyeuristi e non amate Vogue… “strike a pose”… in questo caso, ENJOY!).
La soluzione classica al problema illuminazione è lasciare una piccola luce accesa in un’altra stanza della casa, mentre il rimedio più stylish consiste nel coprire una piccola lampada con un foulard di un colore scuro ma intenso, come il rosso o il verdone, creando così la classica atmosfera da luce soffusa… Très chic!
A proposito, è consentito scopare con un sottofondo musicale lento ma intenso, stile Erotica o Human Nature di Madonna, oppure imprevedibile ed alternativo come la musica jazz, mentre è scandalosamente cheap ascoltare house, e peggio di tutte, fare sesso con la tv accesa. Questo è sicuramente un “no-no-no”.
Dopo aver curato l’igiene ed il background, due parole sui momenti “clou” del rapporto occasionale. Mai avere troppa fretta: non è per nulla chic adagiare la mano sul pacco ancor prima di aver baciato un ragazzo… Bisogna provocare, evitando di toccare tutto e subito. E mi raccomando al bacio, vi prego: a Milano si sta diffondendo una malattia contagiosa che porta i ragazzi a pensare che sia “carino” (e non disgustoso e barbaro) tirare la lingua completamente fuori ed inserirla nella bocca della vittima, senza mai ritirarla indietro, come un pizzaiolo quando inforna una pizza… Ma chi vi ha insegnato questa gran cavolata? Please, non si bacia mai con la lingua troppo fuori né con la bocca troppo aperta… Mi sa che qualcuno si è perso il numero 245 di “Cioè”.
“È tutto soggettivo”, penserà qualcuno di voi… Ma io non sono mai stato un sostenitore della teoria del relativismo assoluto: per me esistono i ragazzi “belli-oggettivamente”, esistono i sapori “buoni-oggettivamente”, esistono le costruzioni “brutte-oggettivamente” e, soprattutto, esiste una certa oggettività anche quando si tratta di eleganza, di finezza e di quel concetto universalmente conosciuto come “chic”.
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Le puntate precedenti di Sex & the UniverCity:
One – BATTUAGE
Two – APPARENZE
Three – SIZE MATTERS
Four – L’OMO E LA BESTIA
Five – RELAZIONI
Six – PERFE-RSIONE
di Gab
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