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Famiglia gay nuovamente separata in aereo: avevano un bimbo di 19 mesi

Jeff Cobb e suo marito stavano attendendo il pre-imbarco con il loro bimbo di 19 mesi, quando qualcosa non è andato come avrebbe dovuto.

famiglia gay
2 min. di lettura

Jeff Cobb e suo marito stavano attendendo il pre-imbarco con il loro bimbo di 19 mesi, quando li hanno divisi per far passare delle coppie etero.

La famiglia arcobaleno doveva partire da San Francisco per la città di Taipei, a Taiwan, quando gli assistenti di volo della compagnia aerea EVA (con la quale viaggiavano) li hanno avvisati che solo uno di loro poteva accedere al pre-imbarco con il bimbo di 19 mesi. L’altro sarebbe stato costretto ad aspettare in fila. Cobb, quindi, è dovuto salire con il bambino lasciando il marito al gate ad attendere l’imbarco tradizionale.

Ma l’uomo ha iniziato ad avere dei dubbi quando ha notato diverse famiglie etero salire in gruppo. Nella varie coppie non c’era alcun genitore che veniva lasciato in fila mentre l’altro accedeva al pre-imbarco. Ha così deciso di interpellare gli assistenti di volo per chiedere informazioni, ma questi non gli hanno saputo dare una risposta. Nonostante le proteste, il marito è salito a bordo solo con l’imbarco generale. 

Le scuse di EVA alla famiglia gay

Cobb ha pubblicato su Twitter un lungo post in cui raccontava la sua esperienza, attaccando la compagnia aerea e sottolineando che in un altro volo dalla Thailandia hanno potuto accedere entrambi al pre-imbarco senza problemi. Il portavoce di EVA si è pubblicamente scusata con la famiglia gay, spiegando che l’incidente è stato frutto di incomprensioni da parte del personale di terra.

Questo “incidente” avviene a poche settimane da un altro caso di discriminazione avvenuto a bordo della Alaska Airlines. In quell’occasione, una coppia omosessuale già a bordo ha dovuto separarsi per lasciare che una coppia etero potesse sedersi senza dividersi. A uno dei passeggeri gay erano state offerte due possibilità: accomodarsi a un posto di livello superiore oppure lasciare l’aereo. Entrambi hanno optato per la seconda opzione, denunciando poi l’accaduto. Anche in quel caso, hanno ricevuto le scuse dalla compagnia, che aveva avviato un’indagine interna per capire l’errore.

Credits: The Sun

© Riproduzione Riservata
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26 thoughts on “Famiglia gay nuovamente separata in aereo: avevano un bimbo di 19 mesi

  1. La scelta delle compagnie aeree è nell’interesse della parte più debole, il minore.
    Il bambino, infatti, per una crescita equilibrata, ha bisogno dell’interazione dell’apporto virile, il padre, con quello femminile, la madre.
    Ecco perché, specie in presenza di infanti, si preferisce favorire una composizione normale della famiglia, di modo che il bambino possa contare sulla presenza del padre, unitamente a quella, sicuramente ancora più importante, della madre, mentre è chiaro che dire “ due mariti” pare proprio una barzelletta ed è cosa sommamente ridicola, indegna di trovare considerazione a fronte delle ordinarie esigenze dei viaggiatori

    1. Giulio, hai cambiato nome??
      Spiace ma qui di ridicolo e squalificante c’è solo il tuo commento, non per altro la compagnia aerea si è scusata.
      In america la gestazione per altri è perfettamente legale e per quel che ne sai tu, magari uno dei due era genitore perchè si è coricato con una donna. Composizione NORMALE della famiglia è una tua costruzione mentale, d’altronde dove alberga TANTO vuoto c’è spazio per tutti questi pregiudizi. Torna pure sui siti di comunione liberazione che ti saranno sicuramente più cari, e dove trovi quelli (ipocriti, ignoranti e omofobi) come te.

      1. Il fatto che sia legale poco c’entra con la giustizia
        Nella Germania degli anni ‘30 e ‘40 era perfettamente legale prendere un ebreo e ammazzarlo.
        Non penso proprio sia giusto far crescere un bambino piccolo con due uomini gay, invece che con il papà e con la mamma ! Santi Iddio !!!

    2. Ridicolo sarai tu Giulio anche perché cosa dovremmo fare nel caso di un genitore single con bambino: sull’aereo gli mettiamo una mogliettina o un maritino posticcio?
      E chi paga il loro biglietto: tu?

      1. In ogni caso non c’entra nulla quello che tu dici, perché se c’è un solo genitore il problema della separazione dei due genitori non si pone.
        Ma se ce ne sono due normali che sono mamma e papà è giusto favorire quella composizione così naturale per il bene del bambino, piuttosto che far sedere vicini vicini due gay con la piccola vittima

  2. Accade SISTEMATICAMENTE al check-in di quasi ogni volo: se i passeggeri non hanno una unica prenotazione dall’origine, i posti a sedere escono separati. Se il volo è pieno, diventa un problema assegnare i posti vicini tra loro. I vincoli affettivi o di parentela in aeroporto non interessano a nessuno. Risparmiatevi il sensazionalismo e le accuse di omofobia per quando serve veramente.

    1. E tu hai lasciato la tua rivista di gossip per venire qui su gaipuntoit a dire questa cazzata? Ti vengono meglio i pettegolezzi, credimi. Ora torna a sfogliare la tua rivista e a commentare con sprezzo e sdegno come solo tu sai fare.

    2. Penso che tu non abbia letto attentamente la cronaca dei fatti: nell’episodio su Alaska Airlines, la coppia gay aveva già dei posti a sedere vicini, ma a uno di loro è stato chiesto di spostarsi, per fare in modo che una coppia etero potesse sedersi in sedili vicini. Quando la coppia gay si è rifiutata, sono stati fatti scendere dall’aereo

        1. Allora, se si parla di Eva Air, i posti a sedere non c’entrano nulla: si parla di imbarco prioritario delle famiglie con figli; perché per le famiglie etero la compagnia aerea ha fatto imbarcare prioritariamente sia la madre che il padre assieme al bambino, mentre per le famiglie gay ha fatto imbarcare solo uno dei padri? Non ha alcun senso, tant’é che la compagnia aerea stessa si è scusata

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