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Fede o ragione?

Secondo Don Narciso non sono in contrapposizione e non dobbiamo mai smettere di far ricorso ad entrambe (se le abbiamo). Nemmeno quando gli ormoni ci giocano brutti scherzi.

Fede o ragione? - federagione - Gay.it
3 min. di lettura

Questo è il nostro sedicesimo colloquio su Gay.it. Molti ti hanno scritto, chiesto consigli, scambiato opinioni. Qualcuno invece dubita della tua esistenza o ti invita ad abbandonare l’anonimato e uscire allo scoperto.
È una proposta insensata. Io non potrei parlare con te di queste cose se dovessi rendere pubblico il mio nome. E non perché morrei di fame. D’altronde mi pare che molti lettori comprendano la nostra posizione.

Qualcuno inoltre considera ‘pruriginose’ le tue insinuazioni su certi ecclesiastici: quasi volessi fare scandalo ma poi ti fermassi alla superficie.
Ma i giornali sono pieni delle birichinate dei preti! E anche dei veri delitti, purtroppo, come la pedofilia. Tribunali onesti si sono visti costretti ad imporre salate sanzioni "riparatrici" che, è risaputo, hanno mandato in bancarotta intere diocesi un tempo prospere.
 
Un lettore, che si firma Coreute, chiede se la castità sia ancora un valore, vista la debolezza della natura umana e gli ormoni che ci ‘bombardano’.
Direi di sì. Gesù ci ha detto che nell’altra vita saremo come angeli di Dio, che non si riproducono e che forse nemmeno si alimentano. Lui stesso ha dato esempio di totale astinenza sessuale, ma non è niente di straordinario, visto che essa è praticata anche da tanti altri, dai buddisti e dalle stesse vestali romane dell’antichità. Gesù ha anche detto (Matteo 19:12) che ci sono uomini che rinunciano al sesso per il regno dei cieli; ma saggiamente ha aggiunto: "Chi può capire, capisca", perché è difficile capirlo, proprio a causa degli ormoni giocherelloni.

Coreute prova anche a metterti davanti a un bivio: ragione o fede?Tutte e due. Nell’epistola ai Romani, S. Paolo rimprovera i pagani che non hanno ragionato sull’esistenza del Dio unico e si sono dati al culto delle creature sotto forma di animaletti strani: per questo Dio li ha abbandonati ed essi sono caduti negli eccessi dell’immoralità. Lo stesso discorso lo fa nell’areopago di Atene (* – vedi parentesi in fondo). Inoltre la Bibbia e le parole di Gesù specialmente, aggiungono che questo Dio è un Padre buono, nonostante la limitatezza del nostro cervello, incapace di comprenderlo a fondo e di comprendere la cattiveria che regna fra di noi, dovuta all’istinto della sopravvivenza e dell’emulazione. Per questo Gesù ci insegna ad amare il prossimo come noi stessi.

Ma tu come riesci a conciliare Fede e Ragione?
Basta guardarsi intorno e rendersi conto che gli esseri umani sono dotati d’intelligenza. Da dove proviene? La teoria del principio antropico forte (cfr. Stephen Hawking, A Brief History of Time, 1988, pp.130-133, 140, 145, 153, 159, 174, 193) suppone che tutto esiste in funzione degli uomini, esseri intelligenti, e perché gli uomini lo possano capire e modificare. C’è il problema della tardiva comparsa dell’uomo sulla Terra, ma per questo si applica la teoria del tempo assoluto e del tempo virtuale: l’assoluto è quello in cui viviamo (pp.18, 20, 22, 36, 90, 151), il virtuale è un tempo immaginario in cui la freccia del tempo torna indietro (pp.141, 147, 151, 152, 196), per cui noi viviamo nel passato e assistiamo alle origini del cosmo.

Una spiegazione che, comunque, si fonda sulla sola ragione…
Cui però io raggiungo la rivelazione, cominciando dal capitolo primo di San Giovanni: all’inizio esisteva la ragione, l’intelligenza (il Logos) che era in rapporto con Dio, perché il Logos era Dio. Lui emette una luce che illumina ogni uomo, anzi quella luce è la vita. E questo Logos ha preso forma umana ed è vissuto in mezzo a noi. Lui è l’autore di tutto; si dice ogni domenica nel Credo della Messa: "per Lui tutte le cose sono state create", meglio in latino: "per quem omnia facta sunt". Lui è l’autore e la finalità di tutte le cose, ma la nostra unione con Lui ci fa partecipare della sua autorità e della finalità di quanto esiste.

(* – S. Paolo, Atti 17:22-28: "Cittadini ateniesi, vedo che in tutto siete molto timorati degli dei. Passando infatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un’ara con l’iscrizione: Al Dio ignoto. Quello che voi adorate senza conoscere, io ve lo annunzio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non dimora in templi costruiti dalle mani dell’uomo né dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa, essendo lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio, perché cercassero Dio, se mai arrivino a trovarlo andando come a tentoni, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto: Poiché di lui stirpe noi siamo").

Don Narciso è un vecchio prete romano, come ce ne sono tanti, cosciente di aver sempre voluto seguire il messaggio di amore di Cristo, anche quando è in disaccordo coi vertici della Chiesa e con la loro crescente omofobia. Ha accettato, pur mantenendo uno stretto anonimato, di aprire un dialogo con i lettori di Gay.it. 

Chiunque sia interessato, può scrivere a redazione@gay.it

di Flavio Mazzini

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