Lajatico è un comune con poco più di 1000 abitanti della provincia di Pisa, in Toscana, ieri segnato da volantini folli firmati Forza Nuova.
“Lajatico ha bisogno di figli, non di omosessuali. Sindaco dimettiti“, si legge sul volantino in riferimento all’annullamento della prima classe delle scuole medie per il prossimo anno scolastico. Una chiusura legata al basso numero di bambini in uscita dalle elementari. Il sindaco Alessio Barbafieri si è detto “scioccato. È una cosa che non si è mai vista sul nostro territorio“. I volantini sono stati portati all’ufficio affissioni, per poi diventare virali sui social.
Alessandra Nardini, assessora regionale, ha definito il volantino “schifoso, assolutamente incompatibile con una comunità civile e democratica, intriso di violenza e omofobia”.
“Nessun silenzio è ammissibile“, ha proseguito Nardini. “Nessuno strizzi l’occhio agli omofobi e ai fascisti. Reagiamo uniti, non possiamo tollerare tutto questo. Ecco a cosa serviva la Legge Zan, ecco perché non ci fermeremo nel chiedere una legge contro l’odio. Ecco a cosa servono i percorsi di educazione al rispetto, alla parità e alle differenze nelle scuole: a proteggere le giovani generazioni da stereotipi, pregiudizi e discriminazioni, a sradicarli nella società. Come Regione Toscana continueremo a combattere ogni giorno qualsiasi forma di discriminazione, a partire da quelle per orientamento sessuale e identità di genere. Questo ennesimo episodio pone ancora una volta una questione che non può più essere ignorata e rimandata, ossia la necessità democratica di sciogliere i movimenti neofascisti. Non ci può essere spazio per tutto questo in un Paese che si riconosce nei valori dell’antifascismo e della Resistenza da cui è nata la nostra Costituzione. La politica agisca“.
Solidarietà assoluta nei confronti del sindaco Alessio Barbafieri, anche dai comuni vicini e da parte del primo cittadino di Pisa, Michele Conti, eletto nel centrodestra, che ha parlato di “indegni attacchi“. Anche Roberto Ticciati, rappresentante di Fratelli d’Italia a Lajatico, ha preso le distanze dal manifesto “condannandolo fermamente“.
“Lajatico è sempre stato un paese sinonimo di cultura, intelligenza ed accoglienza: simili atti non sono degni e tantomeno rispettosi della sua tradizione“, hanno commentato gli organizzatori del Toscana Pride, che tornerà a Firenze dopo 7 anni d’assenza. “Ancora una volta si palesa quanto una legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere e contro i discorsi d’odio sia necessaria per contrastare espressioni come questa, e tutte le iniziative di eguale matrice che hanno lo scopo di discriminare un gruppo sociale. Per l’ennesima volta risulta evidente quanto sia necessaria l’educazione alle differenze e quanto sia fondamentale il lavoro che le Associazioni LGBTQIA+ e le Amministrazioni appartenenti alla Rete Re.A.Dy. portano avanti affinché gli argomenti di chi semina odio vengano esclusi dal dibattito pubblico del paese“.
Nella serata di ieri al teatro di Lajatico si sono ritrovati i sindaci di Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme Lari, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, Terricciola per “esprimere vicinanza politica e umana al primo cittadino. Non esiste alcuna giustificazione per l’odio e la discriminazione e per questo chiediamo a tutti di unirsi a noi nel condannare senza mezzi termini questo gesto inqualificabile“.
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