BRUXELLES – Le relazioni omosessuali devono essere riconosciute all’interno dei confini dell’Europa per sostenere i diritti fondamentali dell’Unione. Lo ha detto Franco Frattini, candidato italiano alla Commissione Europea, per il portafoglio Giustizia, Interni e Libertà già affidato a Rocco Buttiglione, che aveva però incontrato il parere negativo degli europarlamentari. Frattini, invece, negli incontri avuti lunedì ha conquistato anche i socialisti di Bruxelles, proprio coloro che avevano decretato in maniera più drastica la bocciatura di Buttiglione.
Durante gli incontri, il ministro degli esteri ha insistito sul fatto che superando le differenze tra le leggi nazionali, tra cui alcune riconoscono i diritti legali delle coppie omosessuali e altre no, tutti i paesi dell’Unione devono riconoscere la Carta Europea dei Diritti Fondamentali. «Oggi non possiamo preoccuparci solo del singolo paese che ha norme legali specifiche, ciò di cui dobbiamo occuparci è come i diritti fondamentali, quei diritti basilari, vengono garantiti» ha detto Frattini rispondendo al parlamentare socialista gay Michael Cashman. «La libertà di movimento per gli individui… è un diritto fondamentale che deve essere garantito indipendentemente dal fatto che alcuni membri abbiano o no norme legali riguardanti le coppie dello stesso sesso. E’ un principio ovvio».
Libertà di movimento per le coppie omoAl momento attuale nove stati membri riconoscono legalmente le coppie gay e lesbiche, e due prevedono il matrimonio, ma i diritti relativi alla pensione, alla residenza, cittadinanza e altri ancora non sono sempre trasferibili. Se una coppia gay si sposa in Olanda e poi si sposta all’interno dell’Unione in un paese come l’Italia, i due membri della coppia non saranno più trattati con lo stesso riconoscimento legale che avrebbe una coppia eterosessuale. L’europarlamento nel marzo 2004 ha però sancito che alcuni diritti legali che equiparino le coppie registrate a quelle sposate nella legislazione europea, devono entrare in vigore nel 2006.
Desidero attenermi alla Carta dei DirittiFrattini ha sottolineato che nonostante la “sensibilità” verso la questione dell’omosessualità in molti paesi europei, la Carta dei Diritti Fondamentali i cui principi sono sanciti anche nella nuova Costituzione europea, dovrebbe essere vincolante.
La normativa europea vieta la discriminazione in base all’orientamento sessuale, ma questa regola può entrare in contrasto con sistemi giuridici nazionali che non riconoscano i diritti acquisiti con il matrimonio gay in altri paesi.
«So perfettamente che su questo argomento cè una sensibilità in alcuni stati membri molto diversa da quella che si trova in altri, e in alcuni casi sono molto diversi i sistemi giuridici – ha detto – ma voglio davvero sottolineare che desidero attenermi alla Carta dei Diritti Fondamentali… che è, penso, indubbiamente un principio a cui noi tutti siamo già vincolati. Dobbiamo metterla in pratica».
Combattere attivamente la discriminazioneSostenendo una “cultura dei diritti”, Frattini ha detto agli europarlamentari che desidera assumere un atteggiamento pro-attivo piuttosto che passivo affrontando la lotta alla discriminazione. Le regole europee contro la discriminazione, ha notato Frattini, hanno la meglio sulle convinzioni morali individuali sull’omosessualità. «Le convinzioni personali non possono, ora, essere messe sul tavolo, tutto ciò di cui possiamo parlare attiene alle regole, e la regola che io credo essere vincolante è contenuta nella Carta dei Diritti Fondamentali. Voglio fortemente renderla costituzionale».
Frattini si è rifiutato di commentare la vicenda di Buttiglione, che alcuni giorni fa aveva difeso dalle critiche del parlamento. «Non penso di poter essere chiamato a fare una dichiarazione pubblica di condanna totale su qualcuno, non ho il potere di farlo né l’autorità» ha detto.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.