Gay Center e Arcigay Roma hanno vinto. Il tribunale di Roma ha stabilito che è lecito, per le associazioni LGBT coinvolte, portare avanti un’obiezione commerciale contro chi discrimina le persone omosessuali, ovvero Radio Globo. Il fatto risale alle dichiarazioni dello speaker Roberto Marchetti. Il quale, nel settembre 2018, aveva affermato che provava ribrezzo a vedere due persone dello stesso sesso che si baciano. Le associazioni erano insorte, ma Radio Globo non aveva mai preso le distanze dallo speaker. Tantomeno Marchetti aveva mai chiesto scusa per la sua dichiarazione.
Radio Globo aveva denunciato le due associazioni dopo che le stesse avevano lanciato un appello a tutti gli sponsor che collaboravano con l’emittente, per concludere la collaborazione commerciale. Nel comunicato si legge:
Le associazioni, difese rispettivamente dagli avvocati Silvia Claroni per Gay Center e Salvatore Simioli per Arcigay Roma, hanno avuto ragione dal Tribunale di Roma che ha definito “lecita l’obiezione commerciale“.
Gay Center vs Radio Globo: ma manca ancora una legge contro l’omofobia
Un appello però è rivolto anche alla politica: manca un mezzo di contrasto per far fronte a queste situazioni, spiega Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center. Naturalmente, si riferisce a una legge contro l’omofobia, la quale sarebbe stata impugnata in un caso come questo. Nel comunicato, Marrazzo continua:
Oggi il Tribunale Civile di Roma ci dà ragione, affermando che è “lecita l’obiezione commerciale” e condanna Radio Globo alle spese processuali. La nostra azione è stata legittima e che la radio non prendendo di fatto le distanze dal suo speaker, non può lamentarsi delle nostre azioni. Questa sentenza è molto importante perché per la prima volta stabilisce come legittima l’azione delle associazioni gay contro le attività discriminatore di un media.
Purtroppo come si evince dalla sentenza l’assenza di una legge contro l’omofobia non ci da strumenti reali di contrasto alle discriminazioni, per questo sollecitiamo il Parlamento ad approvare al più presto una legge contro l’omofobia. Inoltre, ci auguriamo che Radio Globo si scusi con gli utenti lesbiche, gay e trans e non ripeta più affermazioni discriminatore.
Francesco Angeli, presidente Arcigay Roma, precisa:
La sentenza evidenzia il contenuto omofobo delle dichiarazioni del conduttore di Radio Globo. […] Di conseguenza viene legittimato il diritto di critica da parte dell’associazione Arcigay Roma, legato all’art. 21 della Costituzione, di esprimersi liberamente sulle dichiarazioni della radio, richiedendone, come accaduto a settembre, le scuse ufficiali.
La sentenza inoltre conferma come legittima l’azione verso gli sponsor. Espressa come appello per interrompere il sostegno economico alla Radio, confermando che mai ha espresso una posizione di distanza da queste. Una sentenza importante che ribadisce la centralità del lavoro di Arcigay Roma nella difesa delle discriminazioni omofobe, derivanti dal linguaggio d’odio, che servirà come esempio per il futuro nell’utilizzo di un linguaggio non offensivo.
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