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Il brutale e scioccante omicidio di George Floyd, pochi giorni fa ucciso da un poliziotto in strada, soffocato con un ginocchio, ha terremotato l’America. Il Paese è in fiamme da giorni, con la Casa Bianca blindata e Donald Trump assediato al suo interno, dopo due mesi di Covid-19, una crisi economica senza precedenti e oltre 100.000 morti da Coronavirus.
Il razzismo, virus che l’America si porta dietro da secoli e che neanche l’elezione alla presidenza di Barack Omaba è riuscito a curare, ha nuovamente spaccato il Paese, con Hollywood, tra musica pop e cinema, in prima fila nell’attaccare duramente il tycoon, tra pochi mesi chiamato ad una complicata rielezione.
“Dopo aver alimentato il fuoco della supremazia bianca e del razzismo per la tua intera presidenza, hai il coraggio di fingere superiorità morale prima di minacciare una reazione violenta? ‘Quando inizia il saccheggio inizieremo a sparare?’??? Voteremo per farti uscire dalla Casa Bianca a novembre“, ha cinguettato Taylor Swift, nel replicare ad un folle tweet di Trump in cui il presidente dava il via libera ad autentiche sparatorie da parte degli agenti di polizia dinanzi ad eventuali violenze. Madonna, che è stata la prima a pubblicare sui social l’intero video dell’uccisione di Floyd, ha chiesto giustizia e mandato a quel Paese la polizia USA, oltre ad aver rivendicato il diritto di protestare, che a Donald piaccia o meno. Durissima anche Lady Gaga, che nelle ultime ore ha pubblicato un lungo sfogo social contro il presidente.
Ho molte cose da dire al riguardo, ma la prima cosa che voglio dire è che ho paura di dire qualcosa che inciterà ulteriore rabbia, anche se è un’emozione giustificata. Non desidero contribuire ad alimentare più violenza, desidero contribuire a una soluzione. Sono oltraggiata dalla morte di George Floyd come lo sono stata dalla morte di troppe vite nere in centinaia di anni in questo Paese a causa del razzismo sistemico e dei sistemi corrotti che lo supportano.
Le voci della comunità nera sono state messe a tacere per troppo tempo e quel silenzio si è dimostrato più volte mortale. La gente di tutti i giorni in America è razzista, questo è un dato di fatto.
Questo momento è un momento critico per la comunità nera, che deve essere supportata da tutte le altre comunità in modo da poter porre fine a qualcosa che è intrinsecamente sbagliato dalla grazia di Dio o qualsiasi altro creatore in cui credi.
Sappiamo da molto tempo che il presidente Trump ha fallito. Ricopre l’incarico più potente del mondo, ma non offre altro che ignoranza e pregiudizio mentre continuano a essere prese vite nere. Sappiamo che è uno sciocco e un razzista, da quando è entrato in carica. Sta alimentando un sistema che è già radicato nel razzismo e nell’attività razzista e tutti possiamo vedere cosa sta succedendo.
È tempo di cambiare.
Esorto le persone a parlarsi con calma, a parlare con passione, ispirazione e a rimarcare l’importanza di questo problema fino a quando saranno i sistemi malati a morire, e non le persone che amiamo.
Dobbiamo mostrare il nostro amore per la comunità nera. Come donna bianca e privilegiata, faccio giuramento di mantenere questa promessa. In quanto comunità privilegiata, non abbiamo fatto abbastanza per combattere il razzismo e difendere le persone che ne rimangono uccise.
Questa non è giustizia. Questa è una tragedia epica che definisce il nostro Paese e dura da molto tempo. Sono triste. Sono arrabbiata. E userò le parole che riesco a trovare per cercare di comunicare ciò che deve cambiare nel modo più efficace e non violento possibile.
Donald Trump, attraverso un populismo sfacciato alimentato da fake news e odio a buon mercato per costruire muri divisori all’interno della sua stessa società, ha purtroppo fatto scuola, portando personaggi altrettanto discutibili a guidare Paesi importanti come il Regno Unito e il Brasile. Ma il conto, alla fine, arriva sempre, e dinanzi a cotanta impreparazione e ignoranza era scontato che prima o poi il suo Regno iniziasse a scricchiolare. Dopo aver passato 4 anni ad attaccare tutte le minoranze possibili e immaginabili, dagli immigrati alle persone transgender passando per le donne e gli afroamericani, Trump parrebbe essere arrivato ad un passo dal tracollo. E Hollywood è lì, a spingere il masso affinché precipiti, con Robert De Niro, da sempre suo acerrimo nemico, che negli ultimi giorni è tornato a stroncarlo, dalle pagine de LaRepubblica: “È un gangster, profondamente corrotto, che corrompe il tessuto del nostro Paese. Inoltre ha dimostrato di essere un inetto e ha enormi responsabilità morali: anche nella gestione della pandemia ha compiuto errori gravissimi”. “Farà qualunque gioco sporco pur di rimanere al potere: ci aspettano mesi difficili, ma speriamo di festeggiare anche noi la liberazione“.
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