La Germania ha approvato nelle scorse ore il matrimonio egualitario e le adozioni gay: 393 deputati hanno detto sì, 226 i no e 4 gli astenuti. La cancelliera Angela Merkel, per sua stessa ammissione, ha votato contro.
Ci sono un paio di aspetti interessanti da rilevare nel cammino che ha portato all’approvazione della legge in Germania. Il primo riguarda l’esercizio della democrazia nella sua essenza più pura: solo pochi giorni fa, come un fulmine a ciel sereno, la Merkel apriva a matrimoni e adozioni registrando un crescente favore in materia da parte dei colleghi e invitando i membri del suo partito a votare secondo coscienza, in piena libertà.
Il secondo aspetto riguarda le tempistiche: la legge è stata depositata il 27 giugno, uscita dalla commissione il 28 e approvata oggi, venerdì 30 giugno 2017. Quattro giorni per approvare una legge di portata rivoluzionaria.
E in Italia? Ipotizziamo un paragone con la legge sulle unioni civili. Nel marzo del 2013 la Commissione giustizia del Senato inizia ad esaminare in modo congiunto gli 11 disegni di legge depositati. Nel giugno 2014 si arriva alla prima proposta di testo unificato con relatrice la senatrice Monica Cirinnà, a luglio arriva una seconda proposta con relatrice Cirinnà. Marzo 2015: terza e ultima proposta di testo unificato. La proposta diventa testo base: comincia ufficialmente l’iter di approvazione.
Il 2 febbraio 2016 il ddl arriva in Aula del Senato: il 16 febbraio, con il clamoroso dietrofront del M5S, la legge muore tra gli applausi soddisfatti del centrodestra. Il 23 febbraio il governo presenta il noto maxi-emendamento al ddl, privo però della stepchild adoption. Viene posta la questione di fiducia, che verrà approvata due giorni più tardi. Il 9 maggio il testo arriva in commissione alla Camera.
L’11 maggio anche la Camera approva la fiducia e il 20 Mattarella promulga la legge, che entrerà in vigore ufficialmente il 5 giugno 2016.
L’Italia è ufficialmente l’unico grande Paese democratico e occidentale a non riconoscere il matrimonio egualitario e le adozioni omosessuali.
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In teoria a parole forse ci sarebbe stata una maggioranza anche nel nostro parlamento. Ma ogni volta le questioni dei diritti civili invece di essere trasversali vengono usate per dividere l’avversario come è avvenuto nella litigata tra grillini e pd sulle unioni civili. Ricordiamoci che siamo in Italia, la Germania è un Paese molto più liberale e laico, da loro hanno la prostituzione legalizzata tanto per fare un altro esempio e poi sono 16 anni che avevano le unioni civili, noi uno e con i voti di Alfano decisivi.
Appunto, 16 anni per arrivare a quello che per esempio la cattolicissima Spagna o il Belgio approvarono d’emblée ben prima della laica e liberale Germania, no? E’ anche spesso il momento giusto a fare le cose, la Merkel avrebbe potuto farlo negli ultimi 15 anni, e invece, calcoli alla mano, serviva adesso.
Purtroppo due anni fa partecipai ad un incontro pubblico in cui la stessa Cirinnà ammise che i matrimoni non erano in discussione nemmeno all’interno del pd e che non era semplice trattare delle norme delle future unioni civili con i cattolici all’interno dello stesso.partito prima ancora che con gli altri gruppi politici presenti in commissione giustizia.
Aldilà del voto contrario di Merkel, mi ha colpito il clima di festa dentro e fuori il parlamento, riportandomi alla mente un servizio di france24 sull’approvazione delle unioni civili in italia in cui venivano sì mostrati i festeggiamenti alla fontana di Trevi e al Colosseo, ma in un clima più dimesso e meno condiviso. Spero di non dover rimpiangere troppo quel momento tra un anno con il nuovo parlamento e il nuovo governo.