Punta a diventare la prima donna premier d’Italia, Giorgia Meloni, leader d’opposizione al governo Draghi da pochi giorni in libreria con l’autobiografia Io Sono Giorgia, edita da Rizzoli, e oggi ospite di Silvia Toffanin nello studio Mediaset di Verissimo.
Donna, madre e cristiana, Meloni ha raccontato la propria infanzia, le difficoltà in famiglia a causa dell’assenza del padre, andato via di casa quando Giorgia aveva appena un anno. “Lui viveva alle Canarie e noi andavamo da lui una, due settimane all’anno e basta. Ma quando avevo undici anni, lui fece un discorso che non si dovrebbe fare ad una ragazzina e io gli dissi ‘Non ti voglio vedere mai più’. Quando è morto non sono riuscita davvero a provare un’emozione, è come se fosse stato uno sconosciuto”.
Dichiaratamente contraria al DDL Zan, e in prima linea nel alimentare disinformazione pur di affossarlo, Meloni ha rifiutato l’etichetta di omofoba.
“È falso e verificabile perché io faccio politica da trent’anni e in tutto il mio percorso non si trovano parole omofobe. Certe etichette si affibbiano alle persone per non doversi mettere a confronto”, ha precisato la leader di Fratelli d’Italia, se non fosse che solitamente certe etichette si appiccichino a chi contribuisce in maniera diretta e/o indiretta ad alimentare discriminazione nei confronti delle persone LGBT. Perché non possono esserci vie di mezzo, in tal senso.
Meloni ha poi rivelato di essere stata vittima di bullismo ai tempi della scuola: “Mi chiamavano cicciona. I nemici hanno sempre un’utilità perché ti fanno crescere e mettere in discussione”. “Le critiche sono la cosa più naturale per chi fa il mio lavoro. Gli insulti non li leggo e non mi fanno quasi più male. Però, ho sofferto quando annunciai di aspettare mia figlia Ginevra al Family Day. Ci sono stati molti hater che mi hanno augurato di abortire. Questa cosa l’ho patita perché mi sono sentita in colpa, come se, alla prima prova di maternità, non l’avessi protetta”.
Una bimba che Giorgia, dall’alto del totem della famiglia tradizionale alla Mulino Bianco, ha avuto al di fuori del matrimonio. Eppure di nozze con l’amato Andrea, in casa, non si parla.
Lui non soffre per il ruolo politico che ricopro. L’amore ha senso se riesci a fare squadra. Non parliamo di matrimonio, anche se credo nei suoi principi. E’ come se le cose fossero già in equilibrio.
Perché certe ipocrisie, evidentemente, valgono solo se hai il cuore a destra.
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Questa signora si giudica da se ? Non conosce l’ABC della decenza.
lacrime per portare voti alle prossime elezioni??
peccato che sembra un post non contro la Melloni ma a suo favore.
sicuri di non scovare qualche suo commento omofobo da qualche parte?
quasi quasi tiriamo fuori i fazzoletti per i suoi racconti.
ohhh che poveraaaa bimba, da sola, senza papa, grassa anche…
ma dai!!! quanto buonismo.
Hello