Arriverà domani al Parlamento greco l’estensione alle coppie del medesimo sesso della legge che, dal 2008, disciplina le unioni civili tra le coppie eterosessuali. E’ probabile che la votazione avverrà domani stesso o al più tardi nei giorni immediatamente successivi. Messo in difficoltà nella settimana scorsa dagli alleati di destra al governo insieme al Premier Tsipras, è stato il Ministro della Giustizia, Nikos Paraskevopoulos, esponente del partito di Syriza, a confermare ancora una volta che il testo non prevede né stepchild né adozioni perché queste saranno oggetto di una successiva riformulazione dell’intero diritto di famiglia (va ricordato, peraltro, che in Grecia è possibile l’adozione anche ai single). Il testo arriva quindi domani in Parlamento, dopo un weekend di polemiche roventi con la Chiesa greco-ortodossa ed in particolare con il vescovo di Kalavryta Ambrogio.
Sabato è stato quindi il Ministro della Giustizia, Nikos Paraskevopoulos, in una trasmissione televisiva a rassicurare nuovamente i suoi alleati di governo conservatori: “la formulazione definitiva del testo di legge che andrà martedì in Aula – ha dichiarato – renderà ancora più chiaro che non sono previste né stepchild né adozione. Queste cose le affronteremo in un secondo tempo, quando rivedremo l’intero diritto di famiglia”. E’ probabile che quindi domani il testo passi coi voti non solo di Syriza, del PASOK (di sinistra) e de “Il fiume” (Ποτάμι), ma anche di ANEL, l’alleato conservatore e nazionalista di Tsipras e che ha, come suo esponente principale, il Ministro della Difesa che settimana scorsa proprio sulle adozioni aveva espresso alcune forti riserve. Ieri pomeriggio il via definitivo al voto di ANEL è stato dato dal suo portavoce Papachristopoulos: ANEL lascerà comunque libertà di coscienza ai propri deputati, ma è comunque scontata un’ampia maggioranza parlamentare.
Ad infiammare gli animi sono state invece le parole deliranti di alcuni vescovi della Chiesa greco-ortodossa ed in particolare del vescovo di Kalavryta Ambrogio. “L’omosessualità è una deviazione dalle leggi della natura – ha dichiarato senza mezzi termini sul suo blog – Si tratta di un crimine sociale! E ‘un peccato! Gli omosessuali non sono gente normale, è feccia della società”. Ed ancora: “Sono persone con un disturbo mentale! Ovunque li incontriate, sputate loro addosso! Sono pericolosi!”. Alla singolare quanto intollerante presa di posizione del vescovo, che ha proclamato due giorni di lutto (sigh!) ed annunciato che domani suonerà le campane a morto durante la discussione in Parlamento, ha fatto eco il sinodo dei vescovi greci che, pur rimarcando il rispetto per le persone omosessuali, si è comunque scagliato contro la probabile approvazione del disegno di legge.
Ma cosa prevede la nuova legge? La legge dà alle coppie dello stesso sesso i medesimi diritti di successione dei coniugi eterosessuali e tende anche ad equiparare i diritti di sicurezza sociale, sul lavoro e fiscale. Nell’eredità, viene tolta la cosiddetta “legittima”: il partner di una unione civile sarà da questo punto di vista equiparato al coniuge. Le differenze più grosse col matrimonio sono e rimangono la mancanza del diritto alla stepchild ed all’adozione, la mancata presunzione di paternità per il figlio nato nella coppia unita civilmente, l’impossibilità di avere il doppio cognome, la possibilità di scioglierla in modo più semplice senza ricorrere ad un divorzio ed un trattamento fiscale meno favorevole.
© Riproduzione Riservata