Greta è una ragazza nata a Ravenna e che oggi ha 13 anni. Alla nascita, era un maschio. Ma fin da subito, Greta ha capito che provava un disagio, perché non voleva essere un maschio. Greta è transessuale. Voleva lo zaino delle Winx anziché quello di Spiderman, voleva giocare con le bambole e non con le macchinine come suo fratello.
Greta ha raccontato la sua storia a Chiara Tadini di Ravenna Today, la difficoltà nel vivere in un corpo che non riconosceva come il suo, combattere contro l’opinione dei genitori, che dicevano “è una fase, passerà“. Nemmeno pensava che quella che pesavano fosse un figlio maschio era una ragazza transessuale. Greta racconta che ha capito di essere una femmina a 3 anni. Intorno a quell’anno, infatti, una persona inizia a capire la differenza tra maschio e femmina e scopre la sua identità di genere. Greta lo aveva capito. Doveva solo farlo capire agli altri.
Lo psicologo e la scuola: la sofferenza di Greta
Pian piano, i genitori hanno capito che c’era qualcosa che non andava. Ma cosa? Hanno portato Greta da uno psicologo, il quale ha consigliato di far sentire Greta una femmina a casa, come a voler conservare quella situazione tra le mura domestiche. Mentre, quando usciva, doveva “essere un maschio”. Non si parla ancora di transessuale. Come il grembiule di scuola, blu da maschio, perché la scuola così aveva stabilito. Parlando delle elementari, ha raccontato:
E’ stato un periodo bruttissimo, mi affezionavo a una persona e il giorno dopo lei mi abbandonava. Non c’è mai stato un compagno che mi abbia capita e mi sia stato vicino. C’era una ragazza con cui organizzavo tutti i giorni per vederci nel pomeriggio, ma alla fine non è mai venuta. Ci rimanevo sempre malissimo. Mi chiamavano “frocio”, e anche i genitori mi guardavano sospetti, perchè avevo lo zaino delle Winx ma i capelli corti e il grembiule con i quadretti blu da maschio.
Alle medie, la situazione non cambia. Al bullismo, si aggiunge l’indifferenza. Greta non viene considerata, rimproverata quando va al bagno delle donne. Una professoressa le dice di andare in quello dei disabili. Nemmeno a quello dei maschi, ma dei disabili. A cercare di aiutarla sono solamente due professori, che però di fronte all’intero corpo docente non riesce a ottenere nulla. La madre di Greta ha assunto un avvocato per cercare di fare qualcosa, ma in mesi e mesi non sono riusciti a ottenere nemmeno un incontro con il preside.
Secondo me dovrebbero spiegare cos’è l’identità di genere, che non è una differenza, o comunque che nella diversità c’è una ricchezza e non qualcosa di cui avere paura. E soprattutto mettere in guardia contro il bullismo in generale, che deriva sempre da persone a loro volta vittime di bullismo o che non hanno la famiglia vicino, persone che hanno sofferto. Ma a scuola non insegnano neanche educazione sessuale.
Il guardarsi allo specchio quando si è transessuale e il coming out
Una fase complicate che ancora oggi mette a dura prova il coraggio e la forza di Greta è l’accettazione di sè. Anche solo guardarsi allo specchio è sempre difficile, perché vede un corpo che non vuole. Se è truccata, spiega Greta, riesce a vedere la sua immagine riflessa. Ma non è la stessa cosa quando deve spogliarsi.
Nel coming out invece ha trovato l’appoggio dei genitori:
Mio babbo mi vedeva triste da un po’, così mi ha chiesto cosa avessi fatto, anche se aveva già intuito. Mi ha chiesto “Ti senti femmina?”. Io gli ho risposto di si. Il giorno dopo l’ho detto anche a mia mamma, che ovviamente era già stata avvisata dal babbo. Lei mi ha detto che non ero sola, ed è molto importante perché le persone transgender tendono sempre a pensare di essere gli unici.
Ora, con l’aiuto dei genitori, Greta deve aspettare fino i 18 anni per procedere alla transizione. Ma il suo impegno e di tutta la famiglia non si ferma qui. Vogliono che la politica si interessi a una persona transessuale, una minoranza che non gode di tutele. Vogliono far si che ci sia informazione, assistenza e un aggiornamento della legge 164, redatta nel 1982 e mai modificata.
La storia di Greta è quella di tante altre persone nella sua stessa condizione, che soffrono di una disforia di genere. Greta ha ricevuto l’appoggio dei genitori, ma non è stato lo stesso a scuola. Ma si deve ricordare che molte persone sono costrette ad affrontare discriminazioni, episodi di transfobia e procedere alla transizione completamente sole.
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A 13 anni .... Oo Una ragazza transessuale?? Prima di tutto lo psicologo doveva far scoprire e capire che a 13 anni è solo l'inizio di una trasformazione e maturazione del proprio corpo, psiche e affettività! A 13 anni se il tuo genere genetico è maschile si prova almeno a conviverci e a conoscerlo ... Transessuale un c... Ho 43 aani, gay, attivista almeno sino a 10 anni or sono, ho scritto due libri e mi sono battutto per una reale equiparazione tra la maggioranza eterosessuale e la minoranza omosessuale, ma questa storia di ESSERE già transessuali, pansessuali, bi sessuali prima dei peli sul c... è eccessiva e controproducente !!! Poi permettetemi, ma io ho vissuto davvero nel periodo di omofobia violenta e di ipocrisia demagogica, qui se piagne e si frigna con poco ...