Yuval David è un attore americano diventato famoso per Boy Crush. A metà marzo, racconta, è risultato positivo al tampone scoprendo così di avere il Covid 19. A quasi due mesi di distanza, risulta essere guarito dal Coronavirus. Ma è gay, quindi non può donare il plasma, ricco di anticorpi, se non rispetta i 3 mesi di astinenza imposti dalla FDA dopo la carenza di sangue a casa della pandemia.
Ma Yuval David è sposato e da 5 anni ha rapporti sessuali solo con suo marito, del quale conosce lo stato di salute e sa essere fedele. Perché obbligarlo ad aspettare 3 mesi, periodo nel quale non dovrebbe avere alcun rapporto, quando potrebbe dare il suo contributo per salvare dei malati?
E’ questo che si è chiesto, denunciando la discriminazione alla CBS di New York. Al momento, l’attore, regista e avvocato LGBT si trova a non poter essere d’aiuto per chi sta passando un momento terribile, di fronte a un virus sconosciuto che ancora non ha un vaccino.
Il plasma di una persona omosessuale è sicuro?
A sostenere la causa di Yuval David anche Rich Ferraro, dell’associazione LGBT GLAAD. Ferraro parla di una stigmatizzazione che continua dai tempi dell’epidemia di AIDS. Anche la nuova decisione della FDA di ridurre il tempo a 3 mesi è sempre influenzata dalla stessa stigmatizzazione, poiché in 3 mesi una persona può manifestare i primi sintomi.
Ma ogni goccia di sangue viene sempre analizzata, che il donatore sia omosessuale o etero.
La scienza dimostra che il sangue di uomini gay e bi è sicuro e può essere utilizzato. Non è necessario un periodo di differimento di tre mesi, o qualsiasi tempo di differimento, perché tutto il sangue viene sottoposto a screening per assicurarsi che l’HIV e altre IST non siano in quel sangue.
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