Alla buonora! Dopo il calo drastico delle riserve di sangue in questo periodo a causa del Coronavirus, era stata sollevata una polemica verso i medici statunitensi, che nonostante la pandemia, non hanno modificato le restrizioni nei confronti delle persone LGBT, le quali se sessualmente attivi dovevano astenersi dai rapporti per almeno un anno.
Solo ora la Food and Drug Administration (FDA) ha deciso di rivedere le regole, diminuendo il periodo di astinenza. Ora, i donatori di sangue e di plasma omosessuali dovranno garantire solamente 3 mesi di astinenza da ogni rapporto sessuale, e non più un anno.
Un piccolo passo in avanti, che fa cantare vittoria alle associazioni che si erano battute contro queste regole restrittive. Ma sono consce e ammettono che si tratta di una vittoria a metà. GLAAD ha spiegato:
Dopo settimane di pressioni da GLAAD e altri, @US_FDA sta abbassando il periodo di differimento per gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini da 12 mesi a 3 mesi. Questa vittoria, tuttavia, rimane imperfetta. Continueremo a spingere affinché il divieto venga revocato del tutto.
Difatti, una persona sessualmente attiva in una relazione dovrebbe comunque attendere tre mesi prima di poter donare sangue o plasma. Lo stigma e lo stereotipo, sembra, ha portato la FDA a pensare che una persona gay con una storia potrebbe comunque avere rapporti sessuali con altri di cui non conosce lo stato di salute.
Il caso del ragazzo gay guarito che non poteva donare il sangue
Sabri Ben-achour è un uomo omosessuale che a inizio marzo ha scoperto di avere il Covid 19. Una volta guarito, ha risposto all’appello dei medici a donare, avendo nel suo sangue gli anticorpi per sconfiggere i rallentare l’avanzata del virus.
Poco prima della donazione, però, i medici hanno rifiutato il suo sangue, poiché gay, in PrEP e non era in astinenza sessuale da almeno un anno.
Una continua discriminazione, anche in un momento d’emergenza come questo che sta affrontando il Paese, fatto di stigmatizzazione e stereotipi.
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