“I gay dovrebbero essere bruciati vivi”. E costata l’espulsione dalla Lettonia questa frase pronunciata dall’attore russo Ivan Okhlobystin. A stabilirlo è stato il minostro degli Esteri Edgars Rinkevics che ha deciso che l’uomo, un ex prete, non potrà tenere il suo monologo sulla religione previsto a Riga, la capitale lettone, il 7 novembre prossimo.
L’odio espresso dall’attore, insomma, non può varcare i confini lettoni. Il ministro ha specificato che il suo veto si basa proprio sulle violente parole pronunciate da Okhlobystin contro le persone lgbt. “I gay andrebbero bruciati vivi – ha detto l’ex prete – perché sono un pericolo per i miei figli”.
^r2Qualche settimana dopo ha aggiunto che le leggi contro la “propaganda gay” vigenti in Russia non sono dure abbastanza e che bisognerebbe ricorrere al “divieto di sodomia”.
Per avere un quadro completo del personaggi in questione, basti sapere che qualche giorno fa ha dichiarato che i morti per Ebola torneranno sotto forma di zombie e si è detto pronto ad affrontare la cosa sventolando una balestra.