Oggi 55enne, Ian Bishop è stato un centrocampista in squadre come Everton, Manchester City, West Ham e Manchester United. Ritiratosi nel 2004 dal calcio giocato, Bishop ha complessivamente giocato quasi 600 partite da professionista e ha fatto parte del giro della Nazionale B di calcio dell’Inghilterra, senza mai raggiungere quella maggiore.
Una mancanza che Ian, che ora vive negli Stati Uniti, ha motivato con l’omofobia che negli anni ’80 e ’90 caratterizzava il calcio inglese. Intervistato dal Daily Star, Bishop ha infatti ricordato i rumor che all’epoca lo volevano ‘fidanzato’ con il compagno di squadra Trevor Morley, che nel 1991 lo seguì dal Manchester City al West Ham.
Che la gente pensasse che fossi abbastanza bravo o no, non avrei sostituito Gazza (Paul Gascoigne). Ma altri giocatori arrivarono in Nazionale saltando me, in coda. All’epoca c’erano voci sulla mia sessualità. Il mio agente mi chiese perché non fossi più nella squadra dell’Inghilterra B. Perché, dopo una partita, non ero stato più coinvolto?
Il perché è presto detto. Si vociferava che Bishop facesse coppia con il compagno di squadra Morley. “Era mio amico e lo guardavo soffrire. Stavamo ricevendo abusi senza alcun motivo”. Successivamente Ian si trasferì insieme alla sua famiglia a Southport, in modo che i figli potessero andare a scuola lontani da Manchester, dove le voci continuavano a circolare ed erano continuamente alimentate dall’omofobia. Nel 1990, come dimenticarlo, la Premier League venne travolta dal coraggioso coming out di Justin Fashanu, che dichiarò pubblicamente la propria omosessualità andando incontro ad una terrificante discriminazione, fino al tragico suicidio del 1998. 30 anni dopo, non a caso, nel calcio professionistico inglese non ci sono più stati coming out di calciatori in attività.
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