I giovani LGBTQ+ sperimentano tassi più elevati di problemi di salute mentale e hanno maggiori probabilità di prendere in considerazione e tentare il suicidio. A riverlarlo è un nuovo studio del Centers for Disease Control and Prevention (CDC), del CDC, organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d’America.
Questa settimana è stato pubblicato l’ultimo sondaggio sui comportamenti a rischio dei giovani e i risultati sui giovani queer sono a dir poco scoraggianti.
Lo studio, condotto nel 2023, ha visto intervistati migliaia di giovani in età da scuole superiori provenienti da scuole pubbliche e private in tutti i 50 Stati e nel Distretto di Columbia. Per la prima volta sono stati inclusi anche studenti transgender.
Lo studio ha rilevato che più di tre giovani LGBTQ+ su cinque sperimentano “sentimenti persistenti di tristezza o disperazione”, e in generale una cattiva salute mentale.
Il 65% dei giovani LGBTQ+ ha affermato di aver sperimentato sentimenti persistenti di tristezza e disperazione durante l’ultimo anno, rispetto al 31% dei coetanei cisgender ed eterosessuali. Il 53% ha affermato di aver avuto problemi di salute mentale negli ultimi 30 giorni rispetto al 21% dei loro coetanei etero e cisgender.
L’indagine ha inoltre rilevato che il 41% dei giovani LGBTQ+ ha preso seriamente in considerazione l’idea di tentare il suicidio nell’ultimo anno, mentre un giovane LGBTQ+ su cinque ha tentato il suicidio.
Quasi tre studenti LGBTQ+ su 10 hanno dichiarato di essere stati vittime di bullismo a scuola e quasi due su 10 hanno saltato la scuola per motivi di sicurezza.
I giovani LGBTQ+ hanno anche maggiori probabilità di usare e abusare di sostanze stupefacenti.
Gli studenti delle scuole superiori LGBTQ+ hanno circa il doppio delle probabilità di usare droghe illecite e oppioidi da prescrizione, nonché maggiori probabilità di bere alcolici o consumare marijuana.
Il 26% degli studenti LGBTQ+ ha dichiarato di aver bevuto alcol negli ultimi 30 giorni rispetto al 21% degli studenti cisgender ed eterosessuali.
Il 25% degli studenti LGBTQ+ ha dichiarato di usare marijuana, rispetto al 14% dei loro coetanei.
Mentre solo l’8% degli studenti cisgender ed eterosessuali ha dichiarato di aver usato o abusato di droghe illecite o oppioidi da prescrizione, il 18% degli studenti LGBTQ+ ha riferito di aver abusato di oppioidi da prescrizione e il 15% ha riferito di aver usato droghe illecite.
Lo stesso vale per gli oppioidi soggetti a prescrizione, poiché il 7% dei giovani LGBTQ+ ha affermato di aver abusato di farmaci come codeina, Vicodin, OxyContin, Hydrocodone o Percocet negli ultimi 30 giorni. Solo il 3% degli studenti cisgender ed eterosessuali ha affermato la medesima cosa.
Alcune scuole, ha osservato il CDC, hanno adottato politiche e sistemi di supporto contro i pensieri suicidi e la salute mentale negativa, che si sono rivelati efficaci nel ridurre tali tassi.
“Sappiamo anche come migliorare le cose per i giovani LGBTQ+, e quindi sappiamo che ci sono cose che le loro scuole potrebbero fare per farli sentire più sicuri e supportati e che quando le loro scuole lo fanno, non solo i giovani LGBTQ+ stanno meglio, ma anche i loro coetanei eterosessuali”, ha precisato ad ABC la dottoressa Kathleen Ethier, direttrice della divisione per la salute degli adolescenti e delle scuole del CDC. “Attraverso tutti questi risultati che abbiamo esaminato, esperienze di violenza, cattiva salute mentale e pensieri e comportamenti suicidi, vediamo quanto sia davvero significativa la disparità tra i giovani LGBTQ+ e i loro coetanei cisgender ed eterosessuali. Siamo davvero concentrati sull’assicurarci di poter fare tutto il possibile per diffondere politiche e pratiche efficaci per le scuole e in modo che possano creare ambienti migliori per questi giovani”.
Fonte: LGBTQNation
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