Il cinenatale 2006? Non fa rima con gay. Nonostante un anno ricco di proposte queer, dall’ormai epocale I segreti di Brokeback Mountain allo smaliziato Shortbus, ci aspettano feste senza titoli esplicitamente omo. Se escludiamo due fugaci apparizioni in Commediasexi (un trans con prole e una coppia gay che si presenta all’onorevole Bonfili-Bonolis in procinto di promulgare una legge sulla famiglia) nonché una comparsata in Natale a New York (due machi omosessuali e cocainomani), il palinsesto del cartellone cinematografico natalizio sembra fatto su misura per famigliole distratte e di bocca buona. Anche perché la fedelissima Lucky Red punta sulla Befana col suo titolo più atteso, la sorprendente commedia di Lars Von Trier Il grande capo in cui un attore fallito si spaccia per il boss di un’azienda in crisi e viene creduto gay da una dipendente. Anche la Warner ha posticipato al 12 gennaio un altro peso massimo, quello stiloso Infamous passato a Venezia, col minuto Toby Jones nel ruolo di Truman Capote, un film che sarebbe potuto essere un titolo queer natalizio assolutamente ideale.
Non resta che recuperare la commedia più gay-friendly in circolazione, il pimpante Il mio migliore amico di Leconte (un personaggio lesbico e un’amicizia virile in odor di omosessualità) o la versione restaurata di Ecce Bombo di Moretti, un film esemplare che sta invecchiando molto bene e di cui ricordiamo l’incipit molto queer, con la riflessione sul «cinema italiano che se la prende coi vecchi, gli omosessuali e gli storpi» e la sorpresa del papà di Michele a tavola quando racconta di due gay visti camminare per strada mano nella mano.
Preferiamo invece sorvolare sui canonici ‘cinedolciumi’ italiani (per la cronaca: la sfida De Sica-Boldi l’ha vinta il primo con Natale a New York che appena uscito ha incassato circa quattrocentomila euro, più del doppio di Olé) per analizzare i titoli più interessanti in uscita entro la fine dell’anno:
THE PRESTIGE di Cristopher Nolan
Cast d’alto livello e tasso di testosterone alle stelle…
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THE PRESTIGE di Cristopher Nolan
Cast d’alto livello e tasso di testosterone alle stelle: Christian Bale, Hugh Jackman, Michael Caine e David Bowie (ma ci sono anche Scarlett Johansson e Piper Perabo) per un tuffo nell’Inghilterra vittoriana tra gli strabilianti trucchi e i giochi di prestigio di due maghi rivali, Robert e Alfred, che si sfidano a colpi di illusionismo mentre la scoperta dell’energia elettrica arriva a rivoluzionare anche le arti magiche. Dal buon regista col gusto del mistero di Memento e Batman Begins.
ERAGON di Stefen Fangmeier
Il kolossal fantasy in cui il prode guerriero Eragon, in compagnia del drago femmina Saphira nato da un misterioso uovo blu trovato nella foresta, deve liberare il regno di Alagaesia dalle forze maligne e dimostrare di essere un Cavaliere dei Draghi degno di tal nome. Tratto un best seller di un quindicenne californiano, Christopher Paolini, primo di un’acclamata trilogia in via di ultimazione, strizza l’occhio al pubblico più giovane ed è una via di mezzo tra Le Cronache di Narnia e Il Signore degli Anelli. Nel ruolo di Brom, il cattivo di turno, il sempreverde Jeremy Irons.
DOPO IL MATRIMONIO di Susanne Bier
Il film d’autore di questo Natale che ha battuto Lars Von Trier nella selezione del titolo danese da candidare agli Oscar. Dalla regista dell’apprezzato Non desiderare la donna d’altri, un dramma social-famigliare su un danese che torna in patria dopo vent’anni passati a fare del bene per i poveri dell’India. Quando un industriale gli propone di coinvolgerlo in un’importante donazione, spunteranno dal suo passato ombre talmente allarmanti da rimettere totalmente in discussione la sua immagine. Apprezzato alla Festa del Cinema di Roma (Lidia Ravera su L’Unità l’ha definito «un piccolo grande film» e Natalia Aspesi su Repubblica «commovente, attuale, venato di mistero»), rappresenta il porto sicuro per i cinefili spaventati dalle classiche videoscemenze delle feste.
TUTTI GLI UOMINI DEL RE di Steven Zaillian
Remake di un thriller politico del 1949 di Robert Rossen tratto dall’omonimo romanzo premio Pulitzer di Robert Penn Warren, racconta la storia di un idealista che, raggiunto il potere, diventa complice nel diffondere quella corruzione combattuta da lui stesso per anni. Cast da brividi: Sean Penn, Jude Law, James Gandolfini, Anthony Hopkins, Kate Winslet e Patricia Clarkson. Impegnato (e speriamo non troppo impegnativo).
UN’OTTIMA ANNATA di Ridley Scott
Per i fan di Russell Crowe, un film su cui anticipatamente mettiamo un grosso punto interrogativo: stroncato senza appello da molti critici, è una favola buonista in cui l’ex gladiatore interpreta un cinico affarista che torna dopo molti anni in Provenza dove ha ereditato una tenuta vinicola da uno zio eccentrico. Qui riscopre le gioie del buon vivere grazie anche all’aiuto della ristoratrice Fanny (Marion Cotillard). I detrattori parlano di stile pubblicitario da Pro Loco francese, melassa – oltre che vino – a fiumi e sviluppo narrativo poco credibile. Cameo del grande settantenne Albert Finney nel ruolo dello zio Henry.
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