Non è semplice stabilire quando una parola straniera entra a pieno titolo nel vocabolario italiano, anche perchè molti termini iniziano ad essere utilizzati per definire delle mode, o magari perchè sono comuni in determinati ambiti, e quando ci si accorge che fanno parte del linguaggio comune vuol dire che definiscono qualcosa che è già entrato nella cultura e nelle abitudini del nostro paese. Basti pensare a termini come «escort», «fast food» o, magari, «gay pride» e «gay friendly». Tuttavia ci sono parole con una storia particolarmente interessante, che entrano a far parte del vocabolario italiano proprio mentre stanno cambiando il loro significato originario, e magari mentre acquistano delle sfumature gay e stanno perdendo il loro senso dispregiativo. Uno di questi è senza dubbio il termine «nerd».
Inventato nel 1950 dallo scrittore Gerald McGrew, era il nome ideato per un animale dalle strane abitudini creato in laboratorio e nel giro di pochi anni è andato a definire tutti quei ragazzi (e in minor misura ragazze) che hanno dei comportamenti insoliti e tendenzialmente asociali. Il nerd tipo è un individuo che si distingue dai suoi coetanei perchè non segue le mode – se indossa gli occhiali, ad esempio, lo fa in qualsiasi occasione – e ha interessi decisamente alternativi, e talvolta considerati ridicoli dai più, come i fumetti, il modellismo, il fantasy e la fantascienza, i cartoni animati, ecc. Il fatto di non avere nessuno con cui condividere i suoi interessi lo spinge ad isolarsi, anche perchè generalmente è una persona intelligente e che va bene a scuola, e questo può renderlo antipatico ai suoi coetanei. Inoltre nella maggior parte dei casi i suoi problemi relazionali gli impediscono di sviluppare interesse per lo sport, in particolare per gli sport di squadra, o anche solo di chiacchierare negli spogliatoi.
Il nerd tipo tende ad isolarsi anche dal punto di vista sessuale, anche perchè generalmente non fa nulla per risultare più attraente. Da notare sono dei ragazzi simil nerd che sono poco intelligenti, ma in quel caso non si parla di nerd, bensì di dork. In ogni caso, soprattutto da quando il termine gay non è più un tabù, alcuni studi hanno messo in evidenza che i nerd gay sono una percentuale decisamente elevata, e forse nel loro caso la tendenza ad isolarsi è un modo come un altro per prendere le distanze da un contesto dal quale, soprattutto nelle piccole realtà, si sentono comunque tagliati fuori. Tuttavia questo identikit del nerd tipo, negli ultimi anni, ha iniziato a modificarsi radicalmente, anche dal punto di vista gay. In primo luogo perchè grazie ad internet i nerd hanno iniziato a costruire una rete relazionale sempre più capillare, dimostrando che effettivamente si isolano solo finchè non trovano persone con cui si sentono a loro agio e con cui possono condividere i loro interessi.
In terzo luogo perchè, perdendo gradualmente lo stigma originario, grazie anche a film come Harry Potter, Spider-Man e serial come Big Bang Theory, i nerd sono diventati «cool» e stanno aumentando. In terzo luogo perchè, dopo aver scoperto che possono avere una vita relazionale, i nerd hanno iniziato sempre più spesso a valorizzare un loro personale sex appeal, tant’è che ultimamente si inizia a parlare anche di «sexy nerd», al punto che negli USA il cantante gay Jonny McGovern ha anche dedicato loro una canzone. Qualcosa deve essere effettivamente cambiato, visto che anche nel mondo del porno gay stanno aumentando i porn performer orgogliosamente nerd, che talvolta non rinunciano agli occhiali nemmeno nelle scene di sesso, mentre ce ne sono altri che si «nerdizzano» per girare alcuni video.
Forse non è un caso se si inizia a parlare anche di «nerd power», per esempio, così come non è un caso se aumentano i siti internet a misura di gay nerd, in tutte le loro declinazioni: dagli otaku (appassionati del Giappone e dei suoi derivati) ai geek (quelli che si focalizzano su un interesse in particolare, come ad esempio la saga di Star Wars). Siamo alle soglie di una rivoluzione nerd? Probabilmente no, però è innegabile che l’affermazione di una sottocultura di questo tipo, anche in ambito gay, può rappresentare uno stimolo in più e un’importante occasione per rinnovare la comunità lgbt. Dopo tutto se i nerd sono i paladini dell’immaginario, e se l’immaginario è un bene condiviso da etero e gay, forse potrebbero contribuire a superare le discriminazioni e i pregiudizi partendo dagli interessi in comune e non dalle differenze, il che non sarebbe affatto male.
di Valeriano Elfodiluce
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