Questa la dichiarazione di Matteo Renzi pochi minuti fa a RTL 102.5, forse il modo più sintetico di riassumere la questione attorno a cui in queste ore si sta consumando un drammatico e per certi versi eccessivo scontro, un tutti contro tutti che sconfina nella vera e propria guerra intestina nella galassia di associazioni, influencer, militanti e semplici individui del mondo LGBT.
Il premier fotografa plasticamente la posizione di chi sostanzialmente, pur riconoscendo che la legge senza Stepchild è un compromesso al ribasso, vede il bicchiere mezzo pieno: a cominiciare naturalmente da Ivan Scalfarotto, Paola Concia, Aurelio Mancuso, Cristiana Alicata, Alessandro Zan, la componente LGBT del PD, in primis, e naturalmente Alessio De Giorgi, Vanni Piccolo, storico attivista LGBT.
Anche perchè, è il senso delle dichiarazioni (e la speranza) dei sostenitori di questa posizione, la Stepchild viene accantonata solo momentaneamente: i Tribunali la stanno già introducendo caso per caso, l’Europa stessa continuerà a far pressione in questa direzione, ed in fondo anche negli Stati Uniti è stata una sentenza, quella della Corte Suprema, ad obbligare di fatto tutti gli stati americani ad introdurre il matrimonio gay. Perciò si tratta di un processo difficilmente arrestabile anche ottenendo la legge sulle sole unioni: un primo, a suo modo storico, passo.
Questa posizione fino a pochi giorni fa era riconducibile, almeno secondo il sondaggio di Gay.it, a poco più di un terzo della platea LGBT, quindi in netta minoranza, anche se sarà interessante ripetere il sondaggio nei prossimi giorni, cosa che sicuramente Gay.it farà.
Nell’altro schieramento i critici più feroci sono ovviamente la Famiglie Arcobaleno per bocca della sua presidente Marilena Grassadonia.
“Hanno svenduto i nostri figli per un accordo politico, come potranno d’ora in poi guardarsi allo specchio?“, ha dichiarato a Repubblica.
I fautori di questa posizione considerano un tradimento le aperture “moderate” di chi vuole un passettino alla volta, e l’argomentazione principale passa proprio dalla tutela dei figli già esistenti. Indubbiamente infatti una legge sulle sole Unioni Civili lascerebbe almeno momentaneamente prive di diritti migliaia di figli di famiglie Arcobaleno, decretando un’insopportabile discriminazione tra figli di serie A e serie B.
Arcigay, Circolo Mario Mieli alla Rete Rainbow, dall’Agedo a Gay Net sono su questa posizione e chiedono sostanzialmente o una convergenza di tutto il parlamento, con particolare riferimento al MS5, sulla legge Cirinnà nella sua formulazione originaria, o di ricominciare un confronto parlamentare anche a costo di ripartire da zero.
Enzo Cucco storico attivista del Fuori su Facebook.
A VOI A voi che vi consolate col “portiamo a casa un primo passo” ricordo che la legge sul divorzio è del 1970 mentre…
Pubblicato da Enzo Cucco su Lunedì 22 febbraio 2016
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.
IL presidente Grasso ha dichiarato inamissibile il supercanguro ! ora cari senatori niente scuse si vota ogni emendamento e portate a casa la Cirinnà cosi com'è..se cade amen !! NIENTE ACCORDI CON ALFANO ! ragazzi c'è questa nuova notizia...fatevi sentire tutti..voi del sito perchè non scirvete a tutti per tempestare il PD. Non è ammissibile il canguro quindi non c è più sta scusa ! fatevi sentire....serve...
rifiutiamo in blocco questa legge piuttosto che stralciare la stepchild preferisco nulla.. scrivete il vostro diniego a https://www.facebook.com/SenatoriPd/