Sono ben tre le mostre in corso che trattano un soggetto finora poco esplorato, il nudo maschile: oltre alla controversa Nackte Männer ("Uomini nudi") presso il viennese Leopold Museum, di cui abbiamo già parlato, prolungata fino al 4 marzo, il museo Lentos di Linz ne propone una quasi gemellare, The Naked Man ("L’uomo nudo"), curata da Sabine Fellner, Elisabeth Nowak-Thaller e Stella Rollig. Attraverso circa trecento opere, del ventesimo e ventunesimo secolo, passando per Ron Mueck, Lovis Corinth e Maria Lassnig, si intende scoprire che cosa "ha da dirci il corpo maschile e come l’uomo ha reinventato se stesso affrontando la propria nudità". È visitabile fino al 17 febbraio. Un adattamento della mostra sarà quindi allestito presso il museo Ludwig di Budapest dal 21 marzo al 30 giugno.
La tendenza è confermata oltreoceano: al newyorchese Leslie-Lohmann, museo di SoHo specializzato in arte queer, si può ammirare la collettiva Diaries: An Anthology of Photography from Italy dedicata a undici artisti che vivono o lavorano in Italia. È curata dal tedesco Peter Weiermair, uno dei massimi esperti mondiali di nudo maschile, già direttore del MamBo di Bologna e in uscita questo mese con un’antologia dedicata al nudo in fotografia dal titolo The Naked and the Nude. "Gli artisti di Diaries appartengono a generazioni differenti e si sono realizzati in un ampio raggio di professioni artistiche – spiega Weiermair -. Questa mostra consente l’opportunità di ammirare il lavoro che essi fanno per loro stessi".
"La fotografia è il mezzo ideale per un diario – continua Weiermair – poiché consente a ciascun artista di gestirlo con uno stile distintivo, personale. Questi archivi personali variano dal documentario alle immagini posate di desiderio, sessualità ed erotismo, in cui gli artisti o modelli vengono presentati come amanti, amici o ideali archetipici. Si sono espressi nei temi del travestitismo, della commedia, in minidrammi giocosi e attraverso riferimenti alla letteratura e all’arte classica italiana. I diari sono una finestra tra i mondi interiori ed esteriori. Fra queste immagini possiamo trovare almeno una pagina dal nostro diario personale".
Le opere spaziano infatti dai ritratti in bianco e nero alla Von Gloeden del toscano Fiorenzo Niccoli ai nudi apollinei e neoclassici di Stefano Scheda mentre comunicano suggestioni fetish e leather in stile Mapplethorpe gli scatti omoerotici della serie Martyrium di Luigi & Luca (Luigi Vitali e Luca Guarini) e i nudi "skin"alla Tilmanns di Matthias Hermann. Una curiosa commistione di sensualità maschile e rusticità bucolica è invece al centro dell’opera del romagnolo Pasquale Martini, autore dell’insolito Uomo più maiale uniti ignoti. Il nudo virile immerso nell’elemento naturale è anche il trait d’union dei lavori del leccese Daniele de Vitis, dell’aquilano Gianfranco Maria Lelj e del pescarese Fabrizio Sacchetti.
Fino al 3 febbraio.
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