François Hollande, il candidato socialdemocratico, è il nuovo presidente della Repubblica francese battendo il presidente in carica Nicolas Sarkozy. Hollande, di sinistra e con venature cristiane, ha puntato per la sua elezione su un programma basato sulla laicità e sulla separazione tra Stato e Chiesa. Per questo la comunità gay lo ha appoggiato da subito e ieri ha portato in piazza le sue bandiere arcobaleno per festeggiare l’elezione nella piazza della Bastiglia dove lo staff aveva allestito il palco per il suo primo discorso da presidente.
Le aspettative della popolazione lgbt è quindi alta verso Hollande che in campagna elettorale si è dichiarato favorevole sia ai matrimoni gay che all’adozione di bambini da parte di una coppie dello stesso sesso. Un vero e proprio superamento dei Pacs, lo strumento delle unioni civili che in Francia è in vigore da molti anni e che anche qua si era proposto come strumento per le coppie lgbt.
Riuscirà ad essere il nuovo Zapatero? Il pericolo temuto da qualcuno è che il nuovo presidente debba rendere conto ai due partiti che al primo turno elettorale hanno partecipato senza raggiungere una percentuale sufficiente a concorrere anche al secondo turno: gli estremisti di destra di Le Pen e i democratici cristiani di Bayrou. Nel frattempo, le prime voci di formazione del Governo parlano di Bertrand Delanoë, sindaco gay di Parigi, come ministro della Giustizia.
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