Chiunque abbia partecipato recentemente ad un Pride o a una manifestazione per la rivendicazione dei nostri diritti negli ultimi mesi avrà notato, tra le fila, dei cuori rossi con un simbolo “uguale” all’interno. Una spilla, una maglia, un cartellone, un adesivo. Al Pride 2015 di Milano, ma anche a Catania e a Torino, ne abbiamo visti migliaia di questi cartelli. Ci siamo chiesti chi c’è dietro questo bellissimo progetto che ha mobilitato le masse, il mondo dello spettacolo, la politica: cittadine e cittadini, come tutti noi, che studiano, lavorano, pagano le tasse, vivono e amano chi scelgono di amare. Che chiedono ad alta voce la piena eguaglianza dei diritti. Ecco la nostra intervista.
Quando e com’è nata la campagna #LoStessoSì?
La campagna #LoStessoSì nasce quasi due anni fa in corrispondenza con l’entrata nel vivo in Parlamento del dibattito sul riconoscimento delle coppie formate da persone dello stesso sesso. L’obiettivo è quello di segnare chiaramente la meta della piena uguaglianza, cavalcando l’avanzamento che in molti Paesi d’Europa e del mondo ha portato all’estensione del matrimonio anche alle coppie same sex. Matrimonio per tutte e tutti, insomma: Lo stesso Amore, gli stessi diritti, lo stesso sì. La campagna mette in rete le competenze e le pratiche di una vasta coalizione di associazione LGBTQI per creare un luogo di mobilitazione aperto alle persone di ogni orientamento sessuale e identità di genere. La mobilitazione è sostenuta anche da Foundation Open Society Institute, a testimonianza dell’attenzione con cui anche dall’estero si segue il dibattito sui diritti civili in Italia.
Quali sono gli obiettivi e come li perseguite?
Per sostenere un causa non è necessario essere la causa: l’obiettivo di questa campagna è quello di far uscire la battaglia per il matrimonio egualitario dall’ambito ristretto dell’associazionismo LGBTQI e renderla un obiettivo per tutte e tutti. Per farlo utilizza simboli e immagini con un forte potere comunicativo e costruisce occasioni di incontro e confronto dell’istanza con quante più persone possibile, stimolando un’adesione concreta alla mobilitazione. Vogliamo far comprendere a tutte e a tutti che la diffusione della cultura dell’uguaglianza è l’unico antidoto contro ogni forma di omotransfobia e discriminazione, perciò ne può beneficiare tutta la società.
Quali sono state le iniziative più importanti o con più visibilità fatte finora?
LoStessoSì ha promosso una serie di iniziative, quasi sempre in corrispondenza di ricorrenze particolari: nel 2015, ad esempio, in corrispondenza di San Valentino, il 14 febbraio, abbiamo promosso le “Piazzate d’Amore”, organizzando in trenta città italiane dei flashmob nelle piazze principali per sollevare i cuori simbolo della nostra campagna. A maggio poi, in occasione della Giornata internazionale contro l’omotransfobia, in alcune città sono state realizzate le tavolate dell’uguaglianza, dei veri e propri pranzi all’aperto per favorire l’incontro tra la comunità LGBT e il tessuto sociale in cui è inserita. L’ultima iniziativa in ordine di tempo è stata due settimane fa a Barolo, dove ogni anno si tiene il festival “agrirock” Collisioni, con oltre ottanta ospiti del mondo della musica, della cultura, dello spettacolo. Quest’anno dopo che lo staff ha ricevuto insulti omofobi per aver invitato artisti come Mika o Elton John, il direttore ci ha proposto una partnership mettendoci a disposizione uno spazio all’interno del festival: è stata per noi un’occasione speciale che ci ha dato modo di confrontarci con un pubblico eterogeneo, relazionarci con migliaia di persone, ascoltare e raccontare storie personali intense, e raccogliere un ampio sostegno alla nostra battaglia.
Ci sono stati alcuni personaggi noti che hanno contribuito al vostro progetto?
La campagna LoStessoSì ha raccolto nel tempo il sostegno di numerosi importanti testimonial e il simbolo del cuore con l’uguale è diventato senza dubbio rappresentativo della battaglia per il riconoscimento delle coppie same sex, tanto sulla stampa e sulle tv quanto negli spazi pubblici e nei social media. Tra i primi a dare il loro sostegno Marco Mengoni e Lucia Ocone. Lo Stato Sociale, durante il concerto del 1° maggio dello scorso anno, testimoniarono il loro sostegno alla campagna baciandosi tra loro sul palco, mostrando il nostro simbolo. Con Collsioni poi sono arrivati i sostegni di artisti come Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Giuliano Sangiorgi, Noemi. Testimonianze significative, perché oltre a darci l’opportunità di sensibilizzare molta più gente rappresentano un modello per molti giovani e giovanissimi. Anche scrittori come Erri De Luca o cantautori come Roberto Vecchioni ci hanno dato la loro disponibilità per interviste e chiacchierate, e parola dopo parola è venuto fuori un solo principio cardine: l’amore vince sempre.
Quali sono i prossimi progetti in cantiere?
In autunno vorremmo organizzare un convegno per tirare le fila, magari in ambito internazionale, della mobilitazione per il matrimonio egualitario. E a metà ottobre saremo presenti con uno stand all’interno del Gay Bride Expo (LEGGI >), la grande fiera dedicata agli operatori del wedding che già da umano sensibilizza anche il mercato alla battaglia del matrimonio egualitario.
Una persona interessata cosa può fare per sostenervi?
Ci sono diverse azioni per chi fosse interessato a darci una mano: si possono ad esempio acquistare i nostri gadget, cioè magliette, spille, magneti e oggettistica della campagna #LoStessoSì. Poi seguirci sulla pagina Facebook e aiutarci a diffondere i nostri contenuti. Ma soprattutto si può essere presenti con il cuore e con il corpo alle nostre prossime iniziative.
(in copertina: foto di Gino Imperato)
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