Presentare al Governo un disegno di legge che consideri l’omosessualità al pari di qualsiasi altra patologia invalidante e che dia ai gay e alle lesbiche un contributo di Stato per lo svolgimento delle proprie attività. Sarebbe stata davvero una bella provocazione. Ma alla fine non se ne farà di nulla. «C’è il rischio che poi l’approvino sul serio senza però dare neanche un euro» ha detto a Gay.it il senatore dei Verdi Gianpaolo Silvestri, vicepresidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, che la scorsa settimana aveva annunciato di voler presentare quella proposta.
Allora senatore, lo presenterà questo disegno di legge?
No non lo presenterò. La mia era soltanto una provocazione per portare alle estreme conseguenze chi sostiene che l’omossualità sia una malattia. Se loro ritengono che i gay sono malati, perchè non presentano loro una proposta in tal senso?
Insomma, tutto era nato dopo le dichiarazioni della senatrice Binetti…
In realtà non c’è un riferimento diretto alla senatrice Binetti. Noto con dispiacere che c’è un ritorno di omofobia da parte della gerarchia cattolica. Il suo continuo considerare come innaturale l’omosessualità, ad esempio.
Ognuno fa il suo lavoro
Si ma non c’è solo questo. Ad esempio vengono riportati continuamente casi di persone che prima erano gay e poi sono state “guarite”. Gente che a dir loro è stata “convertita”.
Come lo spiega? I casi delle cosiddette guarigioni rigardano persone reali. È una truffa?
Guardi la situazione dell’orientamento sessuale non è un qualcosa di stabile. Durante il corso della vita i desideri possono cambiare. Non si può escludere che qualcuno, dopo aver avuto esperienze con uomini, poi voglia farne qualcuna con le donne. Da un punto di vista genetico non siamo catalogabili. Spero solo che le pseudosette che sponsorizzano queste “guarigioni” non facciano leva sul senso di colpa.
E comunque succede anche l’inverso…
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E comunque succede anche l’inverso. Eterosessuali che hanno voglia di esperienze diverse
Ripeto, non siamo catalogabili geneticamente.
Può chiaririci una volta per tutte qual’è la relazione fra malattia e omosessualità?
Non esiste nessuna relazione in merito. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità, ndr) ha già chiarito da moltissimo tempo questa questione. Il problema è un altro. L’omosessualità, non avendo scopo riproduttivo, è una funzione erotica autonoma. E al potere, che da sempre è impegnato a controllare il corpo della donna con la scusa della procreazione, questo non va bene. I gay e le lesbiche non possono essere controllati dal punto di vista del corpo.
Andrà al Family Day?
Io non andrò. Al di la della piattaforma, che ovviamente non condivido, le intenzioni dei promotori sono reazionarie. In quella manifestazione mancano parole d’amore, e io vado solo dove ci sono parole d’amore.
Approfitto di questa intervista per chiederle qual’è l’attività della Commissione sanità in materia di AIDS.
Dunque, io sono riuscito a far passare in finanziaria il raddoppio dei fondi per la commissione sull’AIDS. Inoltre il Ministro si è impegnato a verificare l’attuale situazione della malattia e, dulcis in fundo, dalla prossima campagna informativa si tornerà a parlare di profilattici.
Ha sentito cosa ha detto Robert Gallo? Ha annunciato il vaccino contro l’AIDS entro 4 anni.
Io non sono un medico e quindi non lo saprei dire. Mi auguro che sia vero ma mi auguro anche che quel vaccino arrivi fino al Sud del Mondo. Le cause farmaceutiche, a causa dell’alto costo dei farmaci, hanno proclamato la pena di morte per milioni di persone.
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di Daniele Nardini
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