Una fuga che potrebbe concludersi nel peggiore dei modi quella di Ariya Barzid, popstar scappata due anni fa dall’Iran perché gay.
L’uomo sta affrontando un processo per sospetti legami con organizzazioni jihadiste dopo essere stato fermato a Malpensa per possesso di documenti falsi. Nel suo cellulare gli inquirenti avrebbero trovato video dell’Isis, ma gli accertamenti dell’antiterrorismo hanno dato esiti negativi.
Nell’udienza del tribunale che sta esaminando il suo caso il giovane iraniano con un po’ di fatica ha ammesso: “Non sono un terrorista, sono omosessuale. Non rimandatemi in Iran, il governo mi farà uccidere”.
Ariya è scappato dall’Iran dopo essere stato aggredito e arrestato dalla polizia religiosa insieme a un amico. Le forze dell’ordine della repubblica islamica l’avrebbero torturato, frustato e poi rilasciato.
Temendo la pena di morte che vige in Iran per omosessualità, si è rifugiato prima in Turchia e poi ha acquistato dei documenti per raggiungere l’Europa.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.