ISTANBUL: DAI MUEZZIN AL PRIDE

La Porta d’Oriente è sempre pronta ad accogliere tutti: incontri, amici e avventure. Divertitevi, ma con gli occhi bene aperti.

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7 min. di lettura
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Quale migliore occasione per conoscere meglio Istanbul della possibilità di un appartamento nel cuore della città? Un ragazzo che ti fa da guida e da interprete, e che ti permette di convivere con altri due amici italiani appassionati della Porta d’Oriente. I due conoscono molta gente (arkadash) e parlano un po’ di turco. A questo va aggiunto che la nostra guida, Aris, è gay, anzi la sera si sdoppia e diventa mezzo trans. Sì, perché il suo problema è la famiglia: non ha lavoro e quindi dipende dai genitori. Esce di casa da maschietto, arriva da noi, cambia look (che lui chiama feminem), e la trasformazione è totale. Suo fratello gli ha prestato l’auto e ci scarrozza in giro. Off limits solo il suo quartiere perché non vuole incontrare qualcuno che conosce, sarebbero guai. Ci mostra la vita gay di

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Istanbul (come sia cambiata, come la polizia stia diventando gay friendly) e come lui abborda. In macchina abbassa il finestrino e inizia a parlare con chiunque gli interessi mentre, ad esempio, è in coda ai semafori. Parla con i tassisti, con i pedoni e perfino con i motociclisti, ai quali chiede di togliersi il casco, se lo indossano, per ammirare il viso. E se la persona lo intriga sono subito scambi di numeri di telefono e promesse di appuntamenti. Mai nessun ragazzo, anche in gruppo, si è dimostrato scortese, mai un gesto di intolleranza, una battuta o un insulto. Tutti interessati e disponibili, anche con noi che abbiamo un look più maschile. Deve essere che le persone effeminate piacciono molto, soprattutto le trans, che sono diventate veramente tante e di notte invadono la zona di Taksim square. Voglio solo ricordarvi che siamo comunque in un paese musulmano.

In discoteca ascolto un disco che sta avendo successo: mi informo credendo sia una cantante. Invece mi sbaglio, in realtà è un uomo, si chiama Serdar Ortac, una voce molto dolce ed effeminata. È una star, non so se sia gay dichiarato, mi hanno detto che in televisione “si sbatte” come una diva. Come cambia la Turchia, a pochi passi dall’Iran, dove per noi c’è la pena di morte. Qui invece tutto è legale e ho notato molta tolleranza e voglia di apertura. Passeggiando in Istiklal Caddesi sicuramente ti accorgi che siamo tanti. Coppiette anche mano nella mano con tranquillità, bandiere rainbow che segnalano bar gay in pieno centro e facilità di incontri come poteva essere una volta a Napoli, ad esempio. Ma qui sta il punto: fidarsi? Può essere pericoloso?

Gigolò e sicurezza
Da premettere che quasi tutti i ragazzi che vanno con turisti chiedono soldi, sono dei gigolo. Alcuni più furbi specificano che non fanno marchette, poi però devi aggiungere nel conto i drink, il taxi e qualche regalino. Il problema non è questo. Guadagnando dai 100 ai 200 euro al mese si rifiutano di lavorare in una catena di self service per 12-14 ore al giorno e quindi si arrangiano come possono. Molto spesso però rubano. Nel bilancio del nostro viaggio abbiamo “smarrito” due telefonini, un orologio e alcuni cd. Ci è andata bene perché eravamo in tre e i miei amici si sono fermati per circa un mese. Bisogna stare sempre sul chi va là perché il rischio è continuo. Questa è una delle poche pecche del nostro viaggio e va messa in conto. Quindi occhio ragazzi. Quello che va di più è il furto di telefonini, seguono le catenine e gli orologi. Pensate che il governo ha dovuto studiare un rimedio: usando una scheda telefonica turca con un cellulare estero dopo qualche giorno l’apparecchio viene bloccato automaticamente per cui hanno più difficoltà a commercializzare telefonini rubati ai turisti.

In Istiklal ci sono diversi locali gay, aperti fino al mattino, alcuni spesso vuoti e con musica assordante e fumo….

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In Istiklal ci sono diversi locali gay, aperti fino al mattino, alcuni spesso vuoti e con musica assordante e fumo… I turchi fumano veramente tanto e se gli offri da bere scelgono subito il drink più costoso. Ad esempio una vodka con Redbull al Dejavu costa 15 lire turche, circa 8 euro (solo fino a due anni fa si sarebbe detto 15 milioni, ora hanno tolto tre zeri, per fortuna). Ma la bevuta alcolica fa la differenza. Per accettarsi e lasciarsi andare hanno bisogno dell’aiutino (iniziano a girare anche pastiglie) ma poi a letto, almeno quelli che ho conosciuto in questi anni sono una bomba e se ti fregano qualcosa pazienza, vero mio caro adorato Ysuf? Fermo i ragazzi per strada, li fotografo, mai nessuno si è rifiutato.

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Memorabile fu il mio servizio pubblicato su Clubbing a febbraio del 2005 sui massaggiatori della sauna Aquarius. Vado a ritrovarli, sono tutti nuovi, forse c’è il turn over? Sono partiti per il militare o ritornati nei paesi d’origine? In maggioranza curdi, spesso malvisti dai turchi. E questo è un problema, oltre a quello dei diritti civili per i dissidenti e per i carcerati: devono risolverlo se la Turchia vuole entrare in Europa. E le bombe si fanno sentire! Ma passi da gigante in questa direzione se ne stanno già facendo.

Nascono associazioni gay, iniziative quali gay pride, e vengono promosse leggi meno discriminatorie. Per la prima volta in questo mese di settembre c’è stato un raduno tutto gaio in un villaggio turistico del club Med a Bodrum. Vi sembra poco? A questo va aggiunta la bellezza di Istanbul, una città di oltre 11 milioni di abitanti, una vita intensa, soprattutto di notte dove tutto è aperto, dalla catena dei 7eleven al fruttivendolo sotto casa. I taxi sono economici e diffusi. Ora c’è anche la metro.

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In quaranta minuti, con solo 1 euro di biglietto, partendo dal porto di Eminonu sei sulle Isole dei Principi a crogiolarti al sole di Buyukada (belle spiagge ma poco curate: per fortuna in compenso vietate le auto e moto, solo bici e carri) e a mangiare dell’ottimo pesce fresco alla brace. Di giorno c’è sempre da visitare qualcosa: S. Sofia, Sultanahmet, le tante moschee con le preghiere dei Muezzin, Ataturk Museum, Topkapi Palace, il Gran Bazar, gli hammam, si può anche fare una gita sul Bosforo. Buona vacanza e mamma li turchi.

Consigli utili

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Con 100 euro ti danno 185 lire turche. Il mio volo Myair da Orio al Serio è costato solo 95 euro (in promozione). Dall’aeroporto low cost di Sabiha si prende il bus (8,5 lire, il taxi 60 lire, circa 32 euro) e sei in Taksim square in 40 minuti. Al ritorno con il taxi a causa del traffico ho impiegato il doppio. L’albergo può costare intorno ai 50 euro, un albergo ad ore sui 10-15 euro. Un appartamento in affitto per un mese, in agosto, intorno agli 800-1000 euro. Una corsa in taxi mediamente due/tre euro. Il problema è che i conducenti non parlano inglese, quindi possono sballottarti per la città senza capire la destinazione; meglio cercare chi comprende dove portarti. Non si usano le cinture e il casco non è obbligatorio.Quando si attraversa la strada la precedenza è sempre degli autisti che non si fermeranno mai nemmeno sulle strisce pedonali: attenzione a non distrarsi.

Le Marlboro costano 4,25 lire, in aeroporto una stecca 19 euro. Il Corriere della Sera 5 lire. Per mangiare consiglio i self service perché il menù è spesso scritto solo in turco. Costo dai 5 ai 10 euro. Nelle isole un buon ristorante sul mare, a lume di candela, cucina a base di pesce, intorno ai 20 euro. Consigliati i voli interni per Antalya, Bodrum, Ismir (vale la pena una tappa a Efeso e a Pumakkale).

Vita gay
I numerosi bar e discoteche possono essere in stile asiatico o europeo, naturalmente questi ultimi sono più cari ma ci sono meno rischi. Sul mensile TimeOut Istanbul www.timeout.com.tr, in inglese, puoi leggere gli aggiornamenti sulla gay life. In gran parte sono nella zona di Taksim, quindi è meglio prenotare un hotel nei dintorni.
Barbahce, bar.
www.barbahce.com
Neo Bar, Lamartin Caddesi 40,
dalle 21alle 2, chiuso il lunedì.
Otherside, bar e ristorante,
Lamartine Caddesi 11/4, 4 piano,
apre alle 17.www.othersidecafe.com
Obe club, anche go go boy, discoteca
aperta venerdì e sabato.
www.projectbe.com
Privé club, Tarlabasi Bulvari 28°,
dalle 23.30 alle 4.

Secret Club, bar,misto.
www.secret-turkey.com
Déjà Vu, discoteca, Istiklal Caddesi, Sadri Alisik Sokak 26, Beyoglu, dalle 23 alle 4. Ingresso libero, un soft drink o una birra 8 lire turche, long drink 15 lire turche.
Escort, travestiti e qualche gay locale e turista.Occhio a chi vi portate a casa, chiedete sempre consigli ai baristi o al proprietario che si chiama Murat. Alla toilette c’è una donna inflessibile che ti chiederà una mancia obbligatoria di 3 lire turche.

Nella stessa via c’è l’hotel Residence, non è gay ma è comodo per la posizione. Una singola 40 euro, una doppia 50 inclusa la colazione, in bassa stagione tariffe più economiche (usare sempre il box in reception, non lasciare valori in camera).
www.hotelresidence.com.tr
Accanto c’è la sauna Aquarius: gay, con massaggiatori, aperta 24 ore, ingresso 25 lire turche, un massaggio completo intorno alle 100 lire (non si paga l’uso della cabina), il titolare Ibrahim parla italiano, ma spesso non è in sede. Infine la discoteca a tre piani Sahra, frequentata da travestiti e amanti del genere, affollata nel weekend.

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In una traversa di Istiklal a pochi passi da Taksim ci sono il Queen www.queenbar.net e il Seventeen, stessa impostazione e clientela del Déja Vu,musica assordante e fumo in abbondanza.
Tek Yon, disco, Mesrutiyet Caddesi 54/1, anche musica turca.
Love, discoteca, Cumhuriyet Caddesi 349/1, di fronte al Museo Militare, dopo l’Hilton hotel, aperta giovedì, venerdi e sabato, fashion, bella gente, un po’ cara.
www.love-dp.com
Tra i bar consiglio lo Sugar Club Café, sempre in una traversa di Istiklal Caddesi, Sakasalim Cikmazi 7. Si riconosce perché ha esposta una bandiera arcobaleno, aperto dalle 11 del mattino, è un importante punto di riferimento, tavoli anche all’aperto, trovi flyer e riviste, ambiente internazionale.
Kaos gl, gay magazine.
www.kaosgl.com
Lambda Istanbul, glbt group.
www.lambdaistanbul.org

Per informazioni visita il sito di Out Travel.

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